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Camera di sicurezza della polizia locale, Baraldi (Pd): "Per quale motivo è ancora sprovvista di un regolamento?"

La consigliera comunale Dem ha presentato un'interrogazione, rivolgendosi all'Amministrazione sull'argomento

La consigliera comunale del Partito Democratico Ilaria Baraldi si è rivolta al sindaco e all'assessore competente "per conoscere per quale motivo la camera di sicurezza del Comando della polizia locale di Ferrara sia ancora sprovvista di un regolamento". Una richiesta accompagnata da ulteriori interrogativi sull'argomento. L'esponente Dem ha infatti chiesto se "tale mancanza abbia prodotto inefficienze o difficoltà agli agenti nell'esercizio delle funzioni di controllo e custodia delle persone fermate", se "vi siano state lamentele da parte delle persone fermate o da parte dei legali che le assistono", e infine quando "si intenda procedere a colmare la lacuna in oggetto".

La consigliera che siede fra i banchi dell'opposizione ha premesso che "all'interno della sede, recentemente inaugurata, del Comando di polizia locale di Ferrara nei locali attigui alle Corti di Medoro, in via Tassoni numero 7, è stata prevista e costruita una camera di sicurezza. Le camere di sicurezza sono stanze presso le quali vengono trattenute, per un massimo di 48 ore, le persone in attesa di un processo per direttissima", aggiungendo che "ad oggi non risulta essere stato assunto il regolamento cui gli agenti di polizia municipale possano fare riferimento e siano tenuti ad attenersi per garantire il rispetto di tutti i diritti delle persone fermate e trattenute nella camera di sicurezza e svolgere al meglio il ruolo a loro attribuito di controllo e presidio".

Baraldi ha evidenziato che "non può valere a giustificare tale mancanza il rimando alle norme nazionali alle quali gli agenti certamente già ottemperano, prime fra tutte le esigenze di sicurezza e di tutela dei diritti della persona fermata - costituzionalmente garantiti -, poiché il regolamento prevede per sua natura procedure specifiche e concrete, delineate in funzione della tipologia di spazio e in relazione all'ambiente circostante (ad esempio, se la persona fermata possa uscire dalla camera di sicurezza, per quali ragioni, solo se accompagnata e da quanti agenti)". In conclusione, la consigliera del Pd ha rivolto le sue domande all'Amministrazione comunale.
 

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