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Verso Perugia, Di Carlo ha la formazione: "Rivalità? Non bisogna guardare al passato"

Un pensiero per Sits e i complimenti a Rao e Parravicini: "Sarà un match bello da vivere"

Dopo la sosta (forzata) la Spal riprende il proprio cammino. Venerdì sera, al Mazza, arriva il Perugia, acerrimo nemico dopo le vicende (calcistiche e non) dell’ultima estate. “L’obiettivo sono i tre punti” sentenzia mister Di Carlo che può riabbracciare anche i giovani tornati dalle Nazionali “molto più dinamici”. Pochi i dubbi di formazione.

Come avete sfruttato la sosta?
“Molto bene. Sono contento per i giovani che sono andati in Nazionale. Con quelli che sono rimasti qua abbiamo cercato di fare un lavoro di continuità, sia sulla tattica che sulla crescita fisica. La squadra si allena bene e sta bene”.

Cosa ne pensa del Perugia?
“Il Perugia sarà protagonista del campionato e alla fine lo troveremo là davanti: è un’ottima squadra, ha un bravo allenatore e gioca un buon calcio. Quindi sarà una bella partita: da giocare, da vivere e da vincere”.

Considerando quello che è successo la passata stagione con il Perugia, questa ‘rivalità’ può rappresentare uno stimolo ulteriore per i reduci, come Maistro, Tripaldelli, Arena e Peda?
“Guardare al passato generalmente non va bene. Bisogna guardarsi indietro solo in caso di motivazione: se l’anno scorso non sono andato bene, quest’anno devo fare un campionato eccezionale. Ogni giocatore che è rimasto sa che deve portare all’interno della squadra solo entusiasmo e qualità”.

La Spal ha una partita in meno e c’è già chi è a sei punti. E’ importante rimanere attaccati alla testa della classifica fin dalle prime partite?
“E’ importante stare davanti, ma conta come cresci e contano le prestazioni. E poi conta essere davanti alla fine, negli ultimi due mesi, quando ci sarà la porzione più decisiva della stagione”.

Torniamo per un attimo al match contro la Vis Pesaro: cosa le è piaciuto e cosa c’è ancora da migliorare?
“La Spal è partita bene, dinamica, rapida e abbiamo costruito molto gioco. Forse abbiamo concretizzato poco. Dobbiamo crescere nella seconda parte di gara, quando il ritmo va tenuto alto. Il coraggio mostrato nei primi sessanta minuti, insomma, serve portarlo a novanta minuti. Contro il Perugia, ma in generale in casa durante tutto l’arco della stagione, servirà l’atteggiamento, la mentalità e lo spirito per provare a prenderci i tre punti. I tifosi sono stati calorosi, però sta a noi ogni partita portarne sempre di più dalla nostra parte”.

Come si fa a riattaccare la spina per poi non fermarsi mai nel prossimo mese?
“E’ semplice riattaccare la spina perché giochiamo contro una grande squadra davanti al nostro pubblico: quindi penso che le motivazioni ci siano tutte. Ho detto alla squadra che bisogna stare nella partita e leggerla per tutti i 95 minuti. Così abbiamo tante possibilità di vincere. Dobbiamo riuscire anche a spingere il nostro pubblico. So che poi ci saranno 7-8 partite, ma dobbiamo pensare ad una alla volta: gestiremo le risorse e giocheranno tutti”.

Quanto le è dispiaciuto per l’infortunio di Sits?
“Dario è un ragazzo straordinario. In dieci giorni ci ha dimostrato di essere una persona di una bontà incredibile. E’ sempre motivato, con il sorriso. Fa parte del gruppo: ora deve solo segnare i giorni che mancano al rientro”.

Rao potrà ambire ad una maglia da titolare?
“Siamo in 28 e Rao fa parte di questi. E’ un giocatore di prima squadra perché, a prescindere dall’età, ho stima in lui. Prima o poi lo vedremo in campo, come già successo per Parravicini. Sono entrambi tornati dalla Nazionale molto più dinamici”.

Quanti dubbi di formazione ha?
“Peda è un po’ stanco ma deciderò in rifinitura. Potrebbe esserci un cambio anche in mezzo al campo e sull’esterno sinistro (Dalmonte non è al 100%). A destra giocherà Bruscagin, ma sottolineo come Fiordaliso abbia fatto una buona partita. Il resto della formazione è fatto”.

Dopo la Vis Pesaro ha parlato di un’ottima tranquillità della squadra. Che ruolo ha un allenatore in questo senso?
“Importantissimo. L’allenatore trasmette tante cose dalla panchina, come la calma nei momenti in cui la partita diventa difficile. Ma anche a livello tattico, quando cambia modulo o principio di gioco”.

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