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Lunedì, 29 Aprile 2024
Calcio

Verso Lucca, Colucci ora ha 'problemi' di abbondanza: "Non mi sento sotto pressione"

Primo match a mercato chiuso: "Qualche acquisto titolare? Forse. Dopo la Juve serve reagire"

Primo match a mercato chiuso, fatto e finito. Ora ci si salva o si affonda con questi uomini qui. Uomini che, per mister Colucci, devono “mettere il petto in fuori”. A lui, all’allenatore, il compito di gestire al meglio l’abbondanza in ogni reparto. Condizione nuova, dopo mesi di emergenza, che sarà un ulteriore test per chi ogni domenica si siede su una panchina traballante. “Ma non sento alcuna pressione”. Lucca, domenica alle 18.30, fornirà il verdetto definitivo.

Mercato chiuso: qual è il suo giudizio?
“Il mio giudizio è positivo. Sono stati presi giocatori funzionali ad un gruppo comunque già importante. Sono soddisfatto”.

Che minutaggio hanno i giocatori che sono arrivati?
“Buchel, Edera e Zilli più giocano e più mettono minutaggio nelle gambe. Petrovic ha sempre giocato quindi ha già la condizione. Ghiringhelli è a disposizione: non so ancora se partirà da titolare”.

L’arrivo di diversi giocatori quanto è importante in termini di nuova linfa e combattività?
“E’ importante, perché è arrivata l’energia positiva. Poi la vittoria è la medicina più importante. Anche per quello che fanno questi ragazzi”.

Si profila un mese importantissimo, con Lucchese e Recanatese nel giro di sei giorni. Si sente sotto pressione?
“No, sotto pressione no. Chi fa questa professione sa come funziona: bisogna avere le spalle larghe. E’ ovvio che siamo giudicati dai risultati, ma sono convinto che con gli acquisti e con i recuperi degli infortunati si potrà fare bene. A parte i primi venti minuti e il risultato finale, domenica (contro la Juventus Next Gen, ndr) abbiamo avuto più occasioni che nelle precedenti partite”.

Dopo la sconfitta, però, la protesta dei tifosi si è fatta vibrante. Come avete affrontato questo discorso in settimana?
“Capisco tutto, anche la contestazione. E’ vero anche, però, che chi non è mai stato in campo non può capire quanto sia complicato giocare con la spada di Damocle sulla testa e così anche il passaggio semplice lo sbagli. Però dobbiamo uscire da questa situazione da uomini. Tutti ci mettiamo la faccia. E’ arrivato il momento, per i giocatori, di mettere il petto in fuori e difenderci”.

A Lucca potremmo vedere qualche novità?
“Alfonso sta bene, questa settimana ha fatto un consulto ed è ok. La gerarchia tra i portieri non c’è: partono tutti dalla stessa linea. Conta l’aspetto psicologico. Per quanto riguarda i nuovi arrivati, potrebbe essere che qualcuno scenderà subito in campo. Noi valutiamo le condizioni di tutti i ragazzi”.

Zilli e Petrovic potranno giocare insieme? Potrebbe cambiare qualcosa a livello tattico?
“Bisogna valutare al 100% Zilli. E poi perché no? Tutti possono giocare, in coppia. Si può cambiare”.

Dopo mesi di emergenza, ora il ‘problema’ è l’opposto: la gestione di una rosa molto lunga. Ha già in mente qualcosa per il reparto offensivo?
“Il giocatore è un professionista che viene pagato per allenarsi bene, non per giocare. E’ l’allenatore che fa le scelte. L’abbondanza non è un problema, anche perché ci saranno diverse partite da qui in avanti. Chi giocherà anche per un minuto dovrà dare il massimo e chi non giocherà dovrà dare l’esempio”.

A livello di lungodegenti, qual è la situazione?
“Arena, Sits, Tripaldelli (contrattura al flessore) e Bertini sono fermi. Maistro non è tra i convocati di Lucca, perché domenica ha avuto un problemino (elongazione), ma mi auguro che possa tornare in gruppo già lunedì. Siligardi ne avrà ancora per un po’, Bertini invece avrà una visita lunedì, Sits lo rivedremo a marzo”.

Dopo la Juventus, la squadra ha preso definitivamente coscienza del fatto che la Spal deve lottare per la salvezza?
“Se ci fosse un solo nanosecondo in cui il gruppo non segue l’allenatore, non sarei qui a parlare. Bisogna vedere dove la squadra ha dato il massimo e dove abbiamo avuto delle difficoltà. Detto questo, finché c’è vita c’è speranza e bisogna lavorare. Ma il gruppo è sano e di valori, dà tutto”.

Pensa che la sconfitta di domenica abbia lasciato comunque qualche scoria?
“Bisogna reagire. E’ stata una situazione non preventivata, ci eravamo detti di partire forte. Poi si cresce con gli errori. Ora bisogna lottare con determinazione e coraggio”.

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