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Pepito, commosso addio al calcio: “Viaggio indimenticabile, la mia vita è compiuta”

Rossi ha appeso gli scarpini al chiodo postando sui social una foto in maglia Spal

Un uomo seduto su una sedia, a bordo campo, da solo, in uno stadio vuoto. Quell’uomo è Giuseppe Rossi, per tutti Pepito. Quello stadio è il Paolo Mazza di Ferrara. Un’immagine forte, tinta dei colori biancazzurri (si intravedono i seggiolini della curva Ovest, così come la casacca dello stesso giocatore), per comunicare il messaggio più difficile. Quello di addio.

Pepito si ritira dal calcio. Finisce in un caldo sabato di luglio la carriera di uno dei giocatori più promettenti del panorama italiano. Una storia condita da tanto dolore (numerosissimi gli infortuni) e poche gioie, ma anche da un talento cristallino che ha saputo incantare l’Inghilterra, la Spagna, gli Stati Uniti e, ovviamente, l’Italia.

Rossi, italo-americano classe 1987, appende gli scarpini al chiodo dopo un lungo peregrinare e due esperienze alla Spal. Nella prima, nel 2021-2022, è riuscito a salvarla dal baratro della Serie C. Nella seconda, quella più recente, no. Ma ciò non toglie tutto ciò che ha regalato al pubblico, in termini di qualità delle giocate e di umanità fuori dal campo. Ora, per lui, è tempo di dedicarsi ad altro.

La foto postata sui social da Pepito Rossi

Il messaggio

“E’ stato un viaggio indimenticabile. Dal correre in giardino da bambino con un pallone tra i piedi e avere mio padre come allenatore, al giocare al più alto livello di calcio possibile, negli stadi più belli che il calcio può offrire e giocare con/contro i migliori giocatori e club del mondo. Sono eternamente grato di aver fatto parte di questo gioco. I miei sogni si sono avverati. La mia vita è compiuta.
Tutto quello che ho sempre voluto era essere il miglior giocatore che potevo essere. Ho dedicato ogni grammo di me, versato sangue, sudore e lacrime per questo gioco. Posso lasciare il gioco in pace, sapendo di aver fatto tutto il possibile per raggiungere i miei obiettivi.
Il mio viaggio è unico. Tanti alti, ma anche alcuni bassi. Quei momenti negativi (per lo più infortuni) non mi hanno mai definito. Il mio scopo era più forte di qualsiasi ostacolo che mi fosse di fronte. Non ho mai smesso di sognare quando cose che non potevo controllare si mettevano sulla mia strada. Amo così tanto il calcio che non avrei mai potuto arrendermi. Ecco perché sto scrivendo questo con il cuore pesante ma un grande sorriso sul viso: sono orgoglioso di ciò che ho realizzato!
Alla mia famiglia: i vostri sacrifici e il vostro infinito sostegno mi hanno dato la forza e il coraggio per realizzare cose che pensavo fossero irraggiungibili. Grazie”.

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