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Domenica, 28 Aprile 2024
Calcio Giardino-Arianuova-Doro / Corso Piave

Peda sbaglia e rimedia, Maistro inventa ma non basta: con l'Ancona è 2-2

Partita vibrante al Mazza, ma per Colucci arriva un'altra brutta notizia: Rao ko

Pari e patta. Sugli spalti e in campo, in tutti i sensi insomma. Spal e Ancona si sfidano, si rispettano e non si fanno male in un Mazza che torna a vedere due gol dei biancazzurri. Non succedeva, in campionato, da tempo immemore: è un souvenir prezioso, di quelli da portare a casa e custodire, con cura, in bacheca. Mica brustoline, come si dice a queste latitudini.

Ma per un piccolo sorriso qui, c’è da analizzare anche tutto il resto. Due gol incassati, un rigorino non concesso agli avversari - manco fossero l’Ucraina al 92’ di uno spareggio europeo - ed errori vari. Anche un pizzico di paura, o forse qualcosa in più di un pizzico, da parte di Colucci che al minuto 80 toglie Orfei per Fiordaliso: segnale lampante che il 2-2, dalle parti di via Copparo, è visto come oro colato.

Oddio, dopo settimane di deserto, anche una pozzangherina può assomigliare ad un oceano. E’ vero. Ma rimane, pur sempre, una pozzangherina. Il punticino porta la Spal a quota 13, con un match in più del Sestri Levante (fermo a 12). E dietro, poi, c'è solo la Fermana (a quota 7). Insomma, a guardarla così, la pozzangherina è davvero piccina.

Al netto del contorno, la sostanza parla comunque di un match finalmente vibrante. Il timore di tutti, dopo il vantaggio ospite al sesto con Paolucci (sassata dai 20 metri post errore, pardon orrore, di Peda), è che il sabato ferrarese somigli all’ennesima agonia. Lenta, come un’omelia cantata, di quelle che ascolti perché sei lì ma fatichi a comprenderne il senso.

Invece proprio Peda rimedia al 13’, con un’incornata su calcio d’angolo di Maistro. Poi, almeno nella prima frazione, per gli oltre 5.800 spallini altra copiosa dose di brividi lungo la schiena. Più che il freddo quasi natalizio, è Saco, gigante franco-maliano, a far ghiacciare il sangue nelle vene di chi il biancazzurro continua a sostenerlo. Nonostante tutto. Ma prima del duplice fischio, arriva anche la classica tegola, con Rao che esce infortunato. L’ennesimo stop che chissà quanto durerà. E quanto influirà.

Match vibrante si diceva, prima e dopo l’intervallo. Al ritorno in campo, Saco e Orfei illudono i rispettivi ultras, prima che al 69’ ‘Lionel’ Maistro slalomeggi nella difesa ospite e serva a Rosafio un regalo bellissimo da scartare: 2-1 a porta sguarnita (dopo un tocco anche di Antenucci) e miracolo natalizio che sembra arrivare in anticipo sotto l’albero biancazzurro.

Ma è il 25 di novembre, non di dicembre, quindi niente doni. Servono otto giri di lancette per comprenderlo: è Spagnoli, su assist di Martina, a togliere dalle mani della Ovest il pacchetto infiocchettato che porta in dote tre punti. Nelle tasche, dunque, ne rimane solamente uno.

Al termine di un pomeriggio in cui le bandiere di Spal e Ancora sventolano insieme, i cori si mischiano e gli striscioni si elogiano a vicenda. In cui Tacopina è sempre contestato e, in cui però, i giocatori al novantesimo tornano finalmente sotto la curva. Ad applaudire. Un mezzo miracolo, insomma. Quasi fosse già Natale.

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