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Lunedì, 29 Aprile 2024
Giornalismo

Internazionale a Ferrara, tre giorni con i giornalisti provenienti da tutto il mondo

Dibattiti, proiezioni, mostre e presentazioni nella rassegna dedicata ai grandi temi dell’attualità

Il festival organizzato dal settimanale Internazionale e dal Comune di Ferrara arriva nella città estense, nel weekend dal 30 settembre al 2 ottobre, proponendo tre giornate fitte di appuntamenti, con giornalisti provenienti da tutto il mondo. I numeri dell’edizione targata 2022 indicano 160 ore di programmazione, 200 ospiti da 30 paesi, per oltre 110 incontri e 10 seminari. Al centro dei dibattiti, argomenti come la guerra in Ucraina e la crisi ambientale, senza trascurare il tema dei diritti e un approfondimento sulle elezioni in Brasile. Da Cuba all’Afghanistan, dal Libano alla Russia, dagli Stati Uniti, alla Cina, all’Europa, il racconto del mondo torna protagonista.

“In un momento in cui la guerra è scoppiata nel cuore dell’Europa – sottolinea Chiara Nielsen, vicedirettrice di Internazionale e direttrice del Festival insieme a Luisa Ciffolilli – il nostro auspicio è che si possa cominciare a lavorare per invertire la rotta. Ecco perché quest’anno abbiamo voluto che il festival fosse dedicato proprio a riflettere e diffondere culture di pace”. Come la pace è anche presente nel logo di Anna Keen, pensato per la nuova edizione, con il celebre mondo stilizzato che tende il filo di un aquilone dai colori arcobaleno.

Tanti gli ospiti in arrivo a Ferrara per confrontarsi tra loro e con il pubblico. Tra gli altri, il giornalista russo Tikhon Dzyadko, direttore di Dozhd TV channel, l’ultima stazione televisiva indipendente russa, e la giornalista ucraina specializzata in scenari di conflitto Nataliya Gumenyuk, al festival per parlare della guerra che imperversa in territorio ucraino. Nel weekend delle attesissime elezioni presidenziali in Brasile, la giornalista e sceneggiatrice brasiliana Carol Pires, co-sceneggiatrice del film “Democrazia al limite” (Netflix 2019), nominato agli Oscar 2020 come miglior documentario, e autrice del podcast Retrato Narrado (Spotify 2020), in cui traccia il profilo di Jair Bolsonaro, interverrà per un confronto sul ritorno della sinistra in America Latina. Sempre sul Brasile, ma questa volta sotto una prospettiva ambientalista, a Ferrara sarà presente Ricardo Rao, avvocato, poeta, giornalista e indigenista brasiliano. Rao, ex funzionario del Funai, l’agenzia brasiliana per la protezione dei popoli indigeni smantellata da Bolsonaro, nel 2019 è stato costretto a rifugiarsi in Italia. George Monbiot, giornalista e scrittore esperto di questioni ambientali, autore di una rubrica sul Guardian e vincitore dell’Orwell prize per il giornalismo 2022, dialogherà insieme al giornalista Stefano Liberti per spiegare come la crisi alimentare non sia solo effetto del conflitto russo-ucraino, ma affondi le sue radici in un sistema produttivo insostenibile.

A Internazionale a Ferrara, anche un focus sul nostro paese, all’indomani delle elezioni politiche. Torna l’appuntamento con “Visti dagli altri” con lo storico britannico, David Broder, e i corrispondenti dei giornali stranieri in Italia, Eric Jozsef di Libération e Silvia Sciorilli Borrelli del Financial Times per commentare l’esito del voto. Si continua poi con gli appuntamenti targati “l’Essenziale”, il settimanale online sull’attualità italiana di Internazionale: il dibattito sulle questioni come casa, lavoro e reddito, a cui interverranno la sociologa, Francesca Coin, i giornalisti Maurizio Franco e Sarah Gainsforth, e ancora la riproduzione dal vivo della rubrica del magazine “A pranzo con”, un’intervista informale, che vedrà protagonisti la fumettista Zuzu, il meteorologo Federico Grazzini e il filosofo Leonardo Caffo.

Il giornalista e autore canadese Jonathan Hiltz e l’avvocata e attivista maltese Désirée Attard affronteranno la questione della legalizzazione della cannabis. Si discuterà poi delle nuove prospettive dell’attivismo giovanile, con l’attore e portavoce del Gay Center Pietro Turano, con Unastorta, attivista intersezionale che si occupa dei diritti delle persone con disabilità e che ha facilitato il laboratorio sulla sessualità femminile SessFem, e con l’attivista transfemminista Isabella Borrelli e la portavoce di Fridays for future Catania Alice Quattrocchi.

Stefano Liberti, giornalista e autore di diversi libri su ambiente, industria alimentare e migrazioni, presenterà il suo podcast, in cui racconta le vicende di fuga, lotta e resistenza della squadra femminile di calcio di Herat in Afghanistan, insieme a Jonathan Zenti, autore di ProblemiI, Meat e di diversi lavori per Radio3, nonché curatore della rassegna di audiodocumentari del festival, “Mondoascolti”, giunta quest’anno alla decima edizione.

Di diritti, di minoranze e di genere, in particolare dello stato dei diritti delle persone Lgbtqi in Africa, parleranno Sam Ndlovu, presidente dell’associazione zimbabwese Treat - Trans Research Education Advocacy and Training e vicepresidente del Southern AfricanTransforum Network, Stella Nyanzi, accademica, poeta e attivista ugandese, attualmente borsista del programma Writers-in-Exile del Pen Zentrum Deutschland in Germania, e Selly Thiam, giornalista senegalese-americana, filmmaker e radio producer, autrice del podcast AfroQueer. Barrack Rima, fumettista, regista e artista queer parlerà, invece, della situazione libanese, paese fino a poco tempo fa considerato un modello virtuoso e oggi sprofondato nella crisi.

Non mancherà il mondo della cultura. Al festival, oltre al consueto appuntamento con “Mondovisioni”, sarà possibile assistere alla proiezione di film come “Zero Impunity”, documentario-inchiesta dei fratelli Nicolas e Stéphane Hueber-Blies che denuncia l’impunità della violenza contro le donne negli scenari di conflitto. A Internazionale a Ferrara anche il teatro, con “They blew her up”, lo spettacolo di Herman Grech, capo redattore del Times of Malta, dedicato a Daphne Caruana Galizia, giornalista maltese uccisa nel 2017 per la sua attività investigativa, confluita nei Panama Papers. Olivette Otele, docente dell’Università di Bristol e vicepresidente della Royal Historical Society, autrice di Africani europei (Einaudi), racconterà la storia della presenza africana in Europa, troppo a lungo rimossa dalla memoria collettiva. Tamara Tenenbaum, scrittrice nata e cresciuta in una comunità ebrea-ortodossa, con il suo “La fine dell’amore” (Fandango), parla di amore romantico e dell’importanza di decostruirlo. Mario Calabresi, giornalista e scrittore, discuterà con Cristina Cattaneo, medico legale e scrittrice, dei percorsi migratori e degli orrori che li costellano, presentando il podcast “La pesca del giorno”, tratto dagli scritti di Éric Fottorino sui migranti morti nel Mediterraneo. A Ferrara, quest’anno anche la nota scienziata politica ed esperta di studi di genere Joan C. Tronto (University of Minneapolis), che al festival parlerà di etica della cura e del suo ruolo nelle teorie e pratiche politiche, in un incontro realizzato in collaborazione con inGenere.it.

All’interno della manifestazione, spazio anche a 10 workshop dedicati a competenze chiave per esplorare l’attualità, per praticare una cittadinanza consapevole e radicata nella contemporaneità, con un focus sulla narrazione della realtà, sugli strumenti che abbiamo a disposizione per interrogarci su di essa e raccontarla, e su come le storie cambino a seconda del mezzo che scegliamo per rappresentarle.

Come si articola il linguaggio fotografico? Come affrontare le difficoltà della comunicazione scientifica? Come fare un’informazione veramente indipendente e fuori dal coro? Quali sono le sfide e le complessità della traduzione letteraria? E di quella giornalistica? Come raccontare una storia attraverso il fumetto? Tanti gli appuntamenti durante i quali si risponderà a queste domande e tanti gli ospiti che metteranno a disposizione del pubblico la loro esperienza.
 

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