'Un italiano diverso', al Libraccio si parla di Giacomo Matteotti a cento anni dall'assassinio
In occasione del centenario dell'assassinio di Giacomo Matteotti, la storica sala dell’Oratorio San Crispino al secondo piano della libreria Libraccio ospita la presentazione del libro 'Giacomo Matteotti. Un italiano diverso', di Gianpaolo Romanato, in programma mercoledì alle 17.30. Dialoga con l’autore Paolo Veronesi.
Se non si può aggiungere nulla a quanto è già stato scritto sul delitto Matteotti, molto si può dire invece sul ruolo che ebbe nella politica del tempo e sul suo lato umano, che in pochi conoscono. Questa biografia, pubblicata già nel 2011 e ristampata per l’occasione, prende le mosse dal corpus epistolare tra Giacomo e la moglie Velia, una testimonianza finora trascurata, ma di enorme valore storico, una corrispondenza fittissima che si estende dal 1912 al 1924, anno della morte di lui.
Attraverso le loro parole, intime e accorate, leggiamo in filigrana la storia di un Polesine povero e marginale al volgere del secolo e dell'Italia agli albori del fascismo. Documenti che gettano luce sulla forza interiore del deputato socialista ma anche sulle fragilità e le contraddizioni nascoste dietro un'energia e una volontà incrollabili. Soltanto queste lettere rivelano la sua solitudine, i giudizi taglienti su alcuni compagni di partito e sulla fallimentare politica dei socialisti nel primo dopoguerra, i sacrifici che impose alla famiglia e i dubbi che oscuravano le sue granitiche certezze.
Matteotti fu uomo intransigente, mai disponibile al compromesso, un politico che non faceva sconti a nessuno, neppure a se stesso, che suscitava scarse simpatie anche nel suo partito, probabilmente amato soltanto dai poveri braccianti dei quali aveva sposato la causa.
Matteotti, dal suo osservatorio fra Rovigo e Ferrara, dove arrivò dopo l’eccidio del Castello del dicembre 1920, fu un combattente intrepido, un osservatore lucido che comprese la natura violenta e oppressiva del fascismo e la nascita dello squadrismo agrario nella provincia estense, prima e meglio di tutti: l'unico che in pubblico e in parlamento non smise mai di parlare e che per questo pagò con la vita.
Gianpaolo Romanato è professore di storia contemporanea all’Università di Padova. Giornalista pubblicista, collabora con diverse testate ed è autore di volumi storici.