Gian Pietro Testa pittore: in mostra le opere del giornalista che amava dipingere
Da sabato 2 (inaugurazione alle 18) a mercoledì 20 marzo è in programma da Idearte Gallery la mostra 'Gian Pietro Testa, il giornalista che amava dipingere', omaggio al grande giornalista, scrittore e poeta, nato nel 1936 a Ferrara e morto nella città estense nel gennaio 2023.
L'iniziativa è stata organizzata per documentare la memoria e un aspetto meno noto di una personalità ferrarese che ha firmato pagine importanti di inchiesta e storia nazionale, di cronaca, giornalismo e narrativa. L'esposizione curata da Giorgia Mazzotti, giornalista sua allieva e specializzata in arte, è organizzata dall'associazione culturale Ferrara ProArt con il patrocinio di Comune di Ferrara, dell'Ordine dei giornalisti dell'Emilia-Romagna e dell'Associazione Stampa Ferrara.
Firma di spicco per inchieste e reportage giornalistici a livello nazionale, Testa ha lavorato come cronista e inviato di testate come 'Il Giorno', 'L'Unità' e 'Paese Sera'. Direttore dell'Ufficio Stampa del Comune di Ferrara dal 1985 al 1992, ha fatto parte del Consiglio dell'Ordine dei giornalisti dell'Emilia-Romagna dal 1989 al 1998.
È stato tra gli ideatori e promotori dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Bologna, insignito nel 2017 del Premio Stampa alla carriera. Negli anni ha alternato la pubblicazione di opere di poesia e di narrativa. Oltre alle articolate e impegnate attività di scrittura, che ne hanno fatto una personalità a livello giornalistico e letterario italiano, Gian Pietro ha sempre coltivato una vena artistica.
Avvicinatosi ancora ragazzo alla pittura, l'arte è rimasta una compagna di strada per tutto l'arco della sua esistenza. Questo tipo di attività è stata mantenuta come espressione quasi privata e comunque collaterale rispetto alla scrittura. Nell'abitazione di Testa e in quelle di alcuni amici sono raccolti lavori che vanno dagli anni giovanili fino ad almeno il primo decennio del Duemila.
In accordo con il figlio Enrico, si è pensato di rendere pubblica la conoscenza di queste opere, che illuminano in parte l'attività che svolgeva, ma la allargano a un versante più intimo, culturale e sociale. La mostra 'Gian Pietro Testa, il giornalista che amava dipingere' raccoglie una serie di opere a tema prevalentemente femminile. L'artista-letterato attinge a piene mani e sa fare sue le opportunità e le affinità che incrocia sulla sua strada e verso le quali si pone con atteggiamento curioso, anticonformista e creativo.
Il paesaggio marino d'impronta metafisica si trasforma sul cavalletto di Testa in una piccola tela, per poi allargarsi e diventare lo sfondo per figure di donna. Distese o sedute, esposte all'aria, al sole e al sale, le protagoniste dei quadri sono affiancate quasi sempre dalla presenza di oggetti di apparente consumo, dove spicca un'etichetta nello stile della presenza di una marca commerciale in un'opera della pop art.
Il tema ricorrente è quello del flacone sul quale spicca la scritta a carattere maiuscolo 'TNT', sigla della dinamite. Un elemento che evoca gli atti dinamitardi e violenti degli anni di piombo su cui da inviato ha lavorato e indagato a lungo. Ma è anche un riferimento sintomatico della carica esplosiva insita in un'attitudine che punta a far esplodere maschere e impalcature fuorvianti per andare a cercare pepite di verità nascoste.
L'esposizione è visitabile dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19. Sabato solo su appuntamento chiamando il numero 0532 1862076. Domenica chiuso.
Immagine che correda l'articolo: 'Paesaggio marino con figura femminile', Gian Pietro Testa (foto Luca Pasqualini)