Doppio evento all’Arci Bolognesi: un libro sui Mondiali in Qatar e il concerto di Massimo Zamboni
Doppio appuntamento mercoledì all’Arci Bolognesi con la presentazione di un libro ed un concerto da non perdere.
Alle 19, quasi in contemporanea con la partita Marocco-Francia, presentazione del libro 'La Coppa del Morto. Storia di un mondiale di calcio che non dovrebbe esistere' di Valerio Moggia (Pallonate in Faccia, Rivista11, Vice Italia). Dialoga con l'autore Stefania Andreotti.
I Mondiali di calcio in Qatar che culmineranno con la finale di domenica sono i primi nel mondo arabo e tra i più controversi e discussi di sempre. Il Qatar è un piccolo stato, retto da una monarchia assoluta molto ricca e accusata di diverse violazioni dei diritti umani: dalle accuse di corruzione all’estensione del potere internazionale degli Al Thani, fino alle migliaia di lavoratori immigrati morti nei cantieri di Doha.
Dalla loro assegnazione, ormai oltre dieci anni fa, molte accuse e denunce hanno circondato l’organizzazione del torneo, contro il quale sono state messe in atto diverse forme di boicottaggio e protesta, come mai si era visto prima d’ora.
Nonostante tutto questo, il Mondiale in Qatar si sta giocando e sta appassionando tanti tifosi in tutto il mondo, a testimonianza che davanti alle emozioni di un pallone che rotola non c’è protesta democratica che tenga, così fu nel 1934 in Italia, come nel 1978 in Argentina. Quasi che il calcio possa essere accusato di essere in sé uno strumento dei regimi autoritari.
Alle 21.30 arriva invece Massimo Zamboni (nella foto) con un concerto che fa parte del nuovo mini tour itinerante di Suner Festival che vedrà sul palco anche Erik Montanari.
Zamboni, nato nella provincia più rossa della rossa Emilia è sempre stato affascinato artisticamente dall’immaginario e mito sovietico, da quando nel 1982 ideò assieme Giovanni Lindo Ferretti i CCCP - Fedeli alla Linea, l’iconico gruppo punk con grande seguito di pubblico e oggi celebrato in tutti i libri di storia della musica.
Giovanni Lindo Ferretti ha poi intrapreso un percorso mistico che lo ha portato agli antipodi politici dei CCCP, mentre Zamboni ha invece avviato una carriera solista con nuovi album, musiche per il cinema e il teatro, ma soprattutto è diventato scrittore con la pubblicazione di sette libri.