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Nainggolan, un ninja tra battute e sogno playoff: "De Rossi è ingrassato e Ferrara è troppo tranquilla..." - LE FOTO

Il centrocampista elogia Prati e ammette: "Ero stufo del calcio, sono qui per amore di questo sport"

Ferrara è una città tranquilla. “Forse troppo per me” scherza Nainggolan. “E De Rossi l’ho trovato un po’ ingrassato”. Le prime parole del ‘ninja’ sono un toccasana per il morale. I tifosi si augurano che lo siano anche le sue prestazioni, già magari a partire da sabato: “Quanti minuti ho nelle gambe? Mah, una sessantina dai. Ma non tutti correndo, eh”.

Presentazione di Nainggolan alla Spal

Partiamo dal principio: come l’ha convinta De Rossi a venire alla Spal?
“Circa un mese e mezzo fa, come battuta, mi ha chiesto se volevo venire a dargli una mano. Non pensavo potesse succedere, invece ora sono qui. Tra noi c’è una grande amicizia, abbiamo fatto tante battaglie insieme negli anni della Roma. Poi ho sentito il presidente Tacopina e ho capito la bontà del progetto”.

Come ha ritrovato De Rossi?
“Eh l’ho trovato un po’ ingrassato. Scherzi a parte, è quello di sempre: dice quello che pensa, anche se ora deve imparare a spronare la squadra. Ma lui ha tanti valori: già quando giocava era un allenatore in campo e sapeva dare a me e a tutti gli altri i consigli giusti. Poi Daniele ha sempre ammirato Spalletti, per il bel gioco che riusciva a dare alle proprie squadre, e penso che ora voglia cercare di ripetere lo stesso tipo di atteggiamento”.

Dove può arrivare questa Spal?
“Io sono abituato a guardare sempre avanti, quindi guardo ai playoff. Ho visto il Cagliari: con tre o quattro vittorie è tornato in alto in classifica. Lo stesso possiamo fare noi”.

A proposito della sua ex squadra, ha seguito il match di venerdì scorso?
“Sì. Ho visto una Spal buona nel primo tempo, ma intimorita nel secondo. Io sono qui anche per dare una mano ai giovani a farli rimanere in partita per 90 minuti”.

Ha già detto qualcosa ai suoi compagni?
“Io non ho mai parlato tanto nello spogliatoio. Scherzo e rido, perché mi piace stare bene, ma il gruppo è già unito e sono tutti bravi ragazzi. Devono solo capire che possono dare di più: se uno è convinto delle proprie idee e delle proprie qualità poi può dominare”.

Qualcuno l’ha già impressionata?
“Prati mi piace molto. Anche al mister so che piace. E’ giovane ma questo non è un problema: si può essere importanti e determinanti anche a quell’età”.

A livello tattico qual è la posizione che predilige? Il trequartista?
“Ho corso abbastanza in passato, ora quello lo lascio fare agli altri. A questa squadra serve qualità, serve una rifinitura in avanti. In fase difensiva la Spal è migliorata molto da inizio stagione: adesso tocca fare la differenza in zona gol. Sono qui per questo. E per lo stesso motivo è arrivato anche Fetfatzidis”.

Lei torna in Serie B dopo 13 anni. Quali sono le sue motivazioni?
“Voglio ritrovare entusiasmo nel calcio. Ci sono stati momenti in cui ero stufo di tutto questo”.

Si spieghi.
“Nel corso degli anni ho incontrato persone che hanno dato troppa importanza a ciò che è successo fuori dal campo rispetto a ciò che ho fatto dentro al rettangolo di gioco. Io sono una persona normale e vivo come tutti”.

A proposito di questo: c’è chi ha paura di lei?
“Io sono un ragazzo semplice. Non bisogna soffermarsi all’aspetto esteriore per valutare una persona. Io ho tanti amici in questo mondo e questo vuol dire che piaccio. Poi sicuramente a qualcuno starò sulle scatole, ma quello che conta sono i miei compagni: per loro ho sempre dato tutto. Non sono mai stato uno spaccaspogliatoio, come invece è stato detto. Anche il soprannome ‘ninja’ nasce da lì: al netto dei miei tratti asiatici, è per il mio modo di giocare, non per altro”.

E’ mai stato vicino al ritorno a Cagliari recentemente?
“No, non ho mai sentito nessuno. La mia famiglia vive là, ma io sto cercando casa qui. Anzi, a Ferrara fate figli? No, perché trovo solo case con due camere”

Ferrara è una città tranquilla…
“Me ne sono accorto. Anche troppo forse (ride, ndr). Sono arrivato con il mio macchinone e ho visto solo biciclette. Però penso che la tranquillità di questa città possa far bene alla squadra”.

Ultima curiosità. De Rossi è diventato allenatore. Lei ci sta pensando?
“Assolutamente no. Non è nella mia testa adesso. Non ho frequentato alcun corso e non ho preso alcun patentino. Per il momento penso solo a giocare”.

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