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Giovedì, 7 Dicembre 2023
Calcio

Bassoli, da svincolato a perno difensivo: "Ero abbattuto, ma la Spal mi ha reso orgoglioso"

Il difensore ha vissuto un periodo buio, poi la rinascita: "Come uscire dalla crisi? Lavorando"

Alessandro Bassoli, da svincolato a nuova colonna della Spal. Il difensore, arrivato nelle ultime settimane per sopperire ai numerosi infortuni nel reparto arretrato, si è già dimostrato una pedina imprescindibile nello scacchiere di Colucci. E ora è pronto a riportare i biancazzurri dove meritano con un’unica parola d’ordine: il lavoro.

Come è stato il suo primo impatto a Ferrara?
“Sono orgoglioso di fare parte di una società gloriosa come questa ed era impossibile rifiutare una proposta della Spal. Mi sono trovato subito molto bene, grazie alla positiva accoglienza riservatami dai miei nuovi compagni. Il fatto che la squadra stia attraversando un momento delicato per me è un motivo di impegno ancora maggiore per dare una mano al gruppo su tutti i fronti”.

Come state vivendo il periodo delicato all’interno dello spogliatoio?
“La squadra è la prima a soffrire del momento e della sconfitta che ho vissuto anche io negli ultimi due turni. Però ho trovato un gruppo coeso, con unione di intenti molto forte e grande professionalità da parte di tutti, dai più giovani ai più grandi. Ho notato anche una voglia di rivalsa, perché in campo durante la settimana c'è quella voglia di fare indispensabile per crescere e migliorare”.

Come ha vissuto, personalmente, l’ultimo periodo?
“E’ stato molto duro, perché mi sono trovato ad affrontare una situazione per me inedita. Mentalmente non nascondo che fossi anche un po' abbattuto, ma ho sempre pensato che l'allenamento e l'impegno quotidiano potessero darmi beneficio. Ora riesco ad apprezzare il motivo di tutti gli sforzi fatti durante l'estate e l'inizio di questa stagione, grazie ai quali ho potuto disputare due partite da novanta minuti a pochi giorni di distanza tra loro”.

Come pensa si possa tornare a vincere?
“L'atteggiamento e il carattere fanno la differenza. L'unica parola che consideriamo è lavorare, perché è il lavoro quotidiano che ci permette di mettere un mattoncino ogni allenamento per uscire da questa situazione”.

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