rotate-mobile
Calcio

La Spal risorge a Pasquetta, colpo gobbo a Benevento: Prati, Celia e Moncini riaprono la lotta salvezza

Meccariello imperiale, Contiliano gioca come un veterano. E quando Nainggolan è in giornata...

E’ possibile giocare sempre a Benevento? No, perché quando si tratta di dover sgomitare per una salvezza, sia essa in Serie A o in cadetteria, al Vigorito la Spal risorge sempre. E nel giorno di Pasquetta, i biancazzurri si regalano un pic-nic niente male, pasteggiando su chi ora sente davvero il calore delle fiamme dell’inferno del girone inferiore.

Il prato della città campana è coperto da un cielo plumbeo che poco ha a che fare con la latitudine e il periodo. L’aria non è certamente primaverile, ma è densa d’amore: quello per una categoria che entrambe le compagini pretendono di mantenere ad ogni costo. Lo si nota nei primi minuti, quando il match si rivela frizzantino, con occasioni di qua e di là, capovolgimenti di fronte e brividi vari.

Il più pericoloso del gruppo è Meccariello che, al minuto 16, si inventa una girata al volo di sinistro da far impallidire i fantasisti di mezza Europa: parata comunque non complicata di Paleari, applausi per entrambi e primi sentori che la gitarella dei ferraresi forse forse può regalare emozioni inattese. Altro quarto d’ora di studio, poi La Mantia centra il palo esterno con un colpo di testa ravvicinato. Non è il suo anno, va bene, ma lo squillo è comunque vibrante.

Perché quattro minuti dopo la Spal passa: punizione di Nainggolan, Tosca respinge di testa, palla sui piedi di Prati che dal limite dell’area calcia d’esterno destro all’angolino. Rewind. Se Meccariello aveva fatto impallidire i ‘10’ del Vecchio continente, qui allora il centrocampista classe 2003 inchioda un missile balistico che ricorda fior fior di ex colleghi illustri. Ad ognuno la sua memoria. Guai ad essere blasfemi in un giorno così.

Sacro che incontra il profano. Miracoli sperati e poi svaniti. Speranze morte e risorte. Al minuto 38, infatti, Foulon estrae dalla tasca il fogliettino degli appunti e copia Prati: sassata dal limite, stavolta di sinistro, e palla che si insacca sul palo più lontano. Qui ci va di mezzo Contiliano che dà una mano (nel vero senso della parola, perché devia di braccio il tracciante) al Benevento a rimanere aggrappato al match.

Ma lo si è detto. Nell’aria c’è qualcosa di particolare. Quell’amore per i colori che, raramente, in questa stagione, è stato così intenso. Dickmann e compagni escono dagli spogliatoi dopo la pausa col piglio di chi sa cosa vuole, sbriciolando il pareggio delle ‘streghe’ come pane da toast. Il pic-nic di Pasquetta è tutto a tinte biancazzurre. Minuto 51: Maistro tira a giro colpendo in pieno Veseli, la palla giunge a Celia che dalla sinistra, invece di crossare, appoggia in rete. E’ il piatto - inteso come interno piede - più gustoso del giorno.

Altro vantaggio, altro mezzo miracolo pasquale. Stellone apre il ‘drs’ del suo Benevento, ma la mossa non paga, perché i giallorossi si spezzano in due e la Spal passeggia (e pasteggia). Al 66’ Nainggolan dipinge un cross per Moncini che, da buon ex, in tuffo chiude a doppia mandata i tre punti in cassaforte. La mezz’ora finale è un lento incedere di minuti che si incasellano uno dopo l’altro, mentre la testa vola già a sabato prossimo.

Finisce 1-3. Un risultato che pesa - finalmente in chiave positiva - come un macigno sull’umore di una truppa che ora è chiamata, inevitabilmente, a crederci. Senza se e senza ma. Perché appiccicare la calamita con il Castello estense sulla bacheca del Vigorito è, per storia e tradizione, qualcosa di non sovrumano. Spillarsi al petto la coccarda di eroi del Mazza, invece, è affare ben più complicato. Specie contro la bestia nera Brescia. Specie ora, che le feste sono finite e che i miracoli serve costruirseli da soli.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La Spal risorge a Pasquetta, colpo gobbo a Benevento: Prati, Celia e Moncini riaprono la lotta salvezza

FerraraToday è in caricamento