Spal, faccia a faccia tra i tifosi e la squadra dopo la sconfitta di Venezia: "Presidente assente"

Tacopina il più ‘bersagliato’. Tanto da meritarsi uno striscione ad personam, con tanto di rima baciata: “Presidente assente”. Il cuore caldo del tifo biancazzurro, sabato sera, ha atteso il ritorno della squadra da Venezia, per un confronto. Un faccia a faccia di un quarto d’ora, a tratti duro, a tratti decisamente sincero. La volontà della Curva Ovest è cercare di salvare il salvabile.

Spronare un gruppo spento (il primo tempo del Penzo è emblematico, in tal senso) per provare a difendere la categoria. Lo spauracchio è la Lega Pro, definita nostalgicamente Serie C. Un abisso che gli stessi ultras hanno esplicitato, in barba a qualsivoglia scaramanzia, tra qualche petardo e un paio di bengala. Se dovesse essere retrocessione, il rischio che la protesta possa ‘andare oltre’ è concreto. Le parole di uno degli slogan sono state leggermente più accese, ma il senso è quello.

Ma, come detto, nel faccia a faccia (poco meno di un centinaio di tifosi da una parte, la squadra e De Rossi dall’altra), il più contestato - almeno in prima battuta - è stato Joe Tacopina. Un presidente spesso negli Stati Uniti e, per questo, sentito come troppo lontano dalla tifoseria. Se poi lo si paragona al recente passato (vedasi Mattioli-Colombarini), il gioco è fatto.

Ma nel quarto d’ora di cori (va detto che il confronto, seppur a senso unico, è stato franco ma non offensivo, né tantomeno violento) hanno trovato spazio anche un paio di incitamenti a dare di più. Ricordando sempre e comunque il contesto: la Spal, la maglia e la storia che tutto ciò si porta addosso. De Rossi con Nainggolan e Zuculini in prima fila, il resto della banda dietro. Nessuno ha parlato, nessuno si è mosso. La squadra, insomma, ha ascoltato. Sabato, contro il Como, si capirà se oltre al sentire con le orecchie sia riuscita a ‘sentire’ anche con il cuore.