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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Bruno Pizzul compie 85 anni, un libro ripercorre in un viaggio le sue storiche telecronache

Il racconto procede dalla finale fra Roma e Liverpool alla disfatta azzurra contro la Corea del Sud

Negli istanti cruciali di una partita, se la decisione fra il tiro in porta e l'assist a un compagno può essere determinante per un calciatore, non meno complessa nello stesso frangente è la scelta delle parole da usare per chi è chiamato a raccontare l'azione. Quello del telecronista è infatti un mestiere che obbliga chi lo coltiva a sintonizzare sulla stessa frequenza preparazione e improvvisazione, bagaglio conoscitivo pregresso e lettura immediata delle situazioni. Bruno Pizzul, che mercoledì compie 85 anni, probabilmente è stato uno dei più popolari fra coloro che hanno narrato il calcio attraverso le telecronache. E proprio le telecronache del giornalista friulano sono al centro di un libro edito da Urbone Publishing, dall'emblematico titolo 'Ed è gol'.

A scriverlo, due amici e colleghi giornalisti, Giuseppe Malaspina e Antonino Palumbo, che vivono e lavorano rispettivamente a Ferrara e a Firenze. Consapevoli della forza attrattiva dello stile di Pizzul e della sua capacità d'imprimersi in un immaginario sportivo intergenerazionale, i due autori hanno setacciato le sue espressioni più ricorrenti, giocando con le traiettorie di un vocabolo, imprevedibili come quelle di un pallone. Ne è venuto fuori un saggio semiserio che accompagna il lettore in un viaggio di ricordi, sportivi e lessicali. Dal 1984, anno della finale persa ai rigori dalla Roma contro il Liverpool mentre il bomber Roberto Pruzzo esce "melanconicamente" dal campo prima dei tiri dal dischetto, al 2002, data della disfatta azzurra ai Mondiali nippo-coreani con il commissario tecnico Giovanni Trapattoni "indiavolato" per l'arbitraggio. In mezzo alle delusioni, spazio anche alle gioie per le "tambureggianti" offensive della Samp di Vujadin Boskov in Coppa delle coppe, per la "gragnuola" di reti del Milan sacchiano al Real Madrid, per le prime scintille di Roberto Baggio a Italia '90 e il suo gol alla Cecoslovacchia, descritto in presa diretta come "un pezzo d'antologia".

A comporre, dunque, il libro c'è una doppia serie di undici capitoli per parte che asseconda il viaggio narrativo nelle partite delle squadre di club e della Nazionale, dagli anni Ottanta al Duemila. Per ogni titolo selezionato è chiaro il richiamo a un avverbio, a un sostantivo, perfino a un'interiezione adottati di volta in volta dallo storico telecronista, e citati nel relativo testo. A integrare il percorso, ci sono due capitoli scritti in chiave più personale, un'intervista allo stesso Pizzul e la prefazione firmata dal giornalista Furio Zara.

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