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Giovedì, 23 Marzo 2023
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Biancazzurri al Mazza contro il Cittadella, Oddo: "I ragazzi sono abbattuti per la classifica, ma vedo che ci credono"

Alla vigilia della sfida contro la squadra veneta, il tecnico ha dichiarato che il portiere Alfonso sta bene e tornerà fra i pali

Dalla parte più bassa della classifica, la situazione appare priva di scusanti, ma l'incombere delle partite di campionato lascia poco spazio alle analisi e più tempo alla concretezza. La sfida di domenica pomeriggio contro il Cittadella fornisce l'occasione per recuperare punti, e morale. Alla vigilia del match, ha parlato l'allenatore Massimo Oddo.

Mister, quella contro il Cittadella è una partita da vincere a tutti i costi?
"Sì. Abbiamo assoluto bisogno di punti, di tornare alla vittoria, di infondere coraggio, e questo lo avrai anche e soprattutto se tradurrai il lavoro quotidiano in punti e vittorie. Tutti noi stiamo lavorando per questo e credo che stiamo facendo un percorso di crescita dalla prima partita: c'è stata una reazione d'orgoglio contro il Como, una maggiore solidità a Genova e contro il Frosinone, oltre a questi due aspetti, si è aggiunta una maggiore qualità nel nostro gioco. E' un percorso che va avanti e ne sono contento, perché in allenamento vedo che le cose migliorano e questo mi fa essere fiducioso, anche se poi l'ultima parola spetta sempre al campo".

Con il Frosinone si è vista la modifica sul piano tattico e una difesa a 4. Proseguirà su questa strada o tornerà all'antico?
"Sono tante le motivazioni che ti portano a cambiare modulo. Io ho i ragazzi davanti agli occhi tutti i giorni, li sto conoscendo sempre meglio e vedo il lavoro quotidiano sul campo. Al tempo stesso, però, cerco anche di mettere i giocatori nelle migliori condizioni rispetto a quelle che sono le loro caratteristiche. Contro il Frosinone ho reputato fosse meglio optare per quell'assetto, ma alla fine i ruoli contano poco, come diceva Liedholm, perché tu puoi metterti in un determinato modo, ma a seconda di come ti muovi puoi ritrovarti in un altro, puoi giocare con una punta ma attaccare con tre giocatori che, quindi, diventano tre attaccanti. Come ho sempre detto in questo momento la tattica e la tecnica contano, ma fino a un certo punto. Ci vuole qualcosa in più, ci vuole il coraggio che abbiamo messo nell'ultima gara, da migliorare sicuramente, ma quella deve essere la nostra strada".

Quanto peseranno gli infortuni dell'ultima partita, sulla gara di domenica?
"Non serve fasciarsi la testa per le assenze, perché a mio parere le difficoltà sono sempre fonte di opportunità. Ovvio che ci mancano giocatori importanti, anche numericamente e bisogna tenerne conto, a metà campo siamo un po' corti, però abbiamo giocatori magari meno utilizzati fino a ora e che sono pronti a mettere in campo tutto ciò che hanno".

Potremo vedere un ritorno di Murgia?
"Quando finisce la partita per me si azzera tutto. Io ho delle idee e devo fare delle scelte, è una mia responsabilità e queste scelte vengono fatte in base a tantissimi fattori. Posso sbagliare ma faccio sempre le scelte per il bene della squadra, e per come vedo io il calcio e la partita in particolare. Quindi per me tornano sempre tutti in gioco, e io confido su tutti. So che un calciatore vorrebbe giocare sempre, e valeva anche per me che mi arrabbiavo quando finivo in panchina o in tribuna, ma l'unica arma di un giocatore è quella di far ricredere l'allenatore e dimostrare che può contare su di lui. Queste sono le cose belle del calcio: giocatori magari presi poco in considerazione all'improvviso svoltano l'annata, o la carriera. Perché una giocata, una parata o un gol, in un secondo possono cambiare tutto. Da sempre chi gioca è contento e chi non gioca non lo è, ma se non sei contento devi tramutare la rabbia in positività verso il gruppo".

Se la Spal manterrà il medesimo livello di prestazione contro il Frosinone, batterà il Cittadella?
"Il livello di concentrazione, il coraggio e la prestazione generale messa in campo nell'ultimo turno può aiutare tantissimo a raggiungere il risultato. Sicuramente questo serve, ma serve anche altro: ci vuole più concentrazione in determinati momenti, più cinismo, più cattiveria, più voglia di non prendere gol quando sei in difficoltà e anche un pizzico di fortuna. Ci vuole un po' di tutto, ma noi dobbiamo pensare solo a noi stessi e mettere in campo tutto quello che abbiamo per noi, per rispetto di questa maglia e di questi tifosi, perché faccio fatica a trovare una piazza in cui sei ultimo e i tifosi fanno ancora comunicati di aggregazione e di supporto. Sono messaggi importanti e che devono arrivare al cuore di ognuno di noi per riversare tutto quello che si ha sul campo".

Nel girone di ritorno la Spal ha incontrato 4 squadre delle prime 5 della classifica. Il calendario può dare una mano?
"Una mano, dobbiamo darcela da soli. In serie B può succedere di tutto, in qualsiasi partita. E' ovvio che ci sono squadre che hanno valori tecnici superiori alle altre, ma non vuol dire che tu debba perdere contro una squadra che ha valori superiori o che tu debba vincere contro una squadra che ha valori inferiori. Devi scendere sul campo, e si parte 11 contro 11. E' ovvio che se il Genoa e il Frosinone sono lì davanti, con i punti di vantaggio sulle altre, non sono lì per caso".

Il portiere Alfonso ha recuperato dall'infortunio? 
"Domenica giocherà Alfonso perché sta bene, e quindi tornerà tra i pali".

La Spal in questo momento è ultima in classifica. Psicologicamente come stanno i ragazzi, alla luce delle due ultime prestazioni? 
"I ragazzi sono abbattuti per la posizione di classifica ed è normale, ma vedo che ci credono e questa è la cosa che mi interessa di più. E' normale che ci sia un po' di scoramento dopo le partite, soprattutto quando fai discrete prove e non riesci a raggiungere i risultati, però a me interessa vedere che i ragazzi credono in quello che fanno e, anche se non raggiungono il risultato che vorrebbero, noto che provano sempre a fare tutto quello su cui lavoriamo in allenamento. Da questo punto di vista sono sereno, fin quando vedrò la squadra che si allena in un certo modo e cerca di fare al massimo tutto quello che le proponi, per me è una garanzia".

State lavorando per il problema cronico della Spal di non riuscire ad andare in rete?
"Per andare in rete bisogna avvicinarsi alla porta avversaria. Quello è uno dei motivi per cui ho pensato di fare qualcosa di diverso. Per portare lì davanti la palla, o la butti con i lanci lunghi o ce la porti con qualità. Quello è stato un motivo per cui ho cambiato e ho pensato di sfruttare un po' le caratteristiche di palleggio. Un palleggio volto a cercare più velocemente la verticalizzazione. In alcuni frangenti ci siamo riusciti, dobbiamo migliorare nella scelta dell'ultimo passaggio, o nel coraggio di provare un tiro in porta. Ci arriveremo".

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