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Martedì, 19 Marzo 2024
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Giornata Mondiale dell'Acqua: il decalogo di Legambiente per preservare l'oro blu

Ricorre il 22 marzo la "Giornata Mondiale dell'Acqua", istituita nel 1992 dall'ONU per celebrare l'oro blu. Fortemente colpito dalla siccità e da uno spreco smodato, Legambiente propone in questa giornata un decalogo attraverso il quale promuovere un risparmio di questa fonte purtroppo esauribile.

L’acqua è una delle componenti principali del nostro organismo. Potremmo sopravvivere giorni senza mangiare, ma non senza bere. Per celebrare questo alimento indispensabile, il 22 marzo del 1992 è stata istituita dalle Nazioni Unite, la Giornata Mondiale dell’Acqua (World Water Day), quest’anno giunta al suo trentunesimo anniversario. Purtroppo però il momento storico che stiamo vivendo e attraversando, è fortemente segnato e colpito da una grande criticità a livello idrico. Il 20% del Paese, infatti, è a rischio siccità e desertificazione

Stress idrico in Italia

Secondo alcune previsioni del World Resource Institute, l’Italia si troverà in una situazione di stress idrico elevato entro il 2040. Eppure il 17% dei giovani ritiene che queste previsioni siano fatte solo per diffondere paura tra la popolazione. Il dato allarmante è che gli italiani risultano tra coloro che sprecano maggiormente in Europa, con un consumo medio pro-capite di 220 litri al giorno, contrariamente alla media europea di 165 litri. E su questo tema, gli italiani dimostrano di avere una scarsissima consapevolezza: solo 1 su 2 è infatti cosciente del maggiore consumo. Ampliando poi l’analisi al consumo medio per famiglia, la situazione non è sicuramente migliore: considerando la media delle famiglie italiane di 2 o 3 persone per nucleo, il consumo giornaliero in Italia è di circa 500 litri. Un dato riconosciuto solo dal 3% degli italiani adulti e dal 9% dei giovani.

Acqua: i comportamenti virtuosi

Quali sono i comportamenti che gli italiani mettono in atto per provare a ridurre il proprio impatto sull’acqua e contribuire pertanto alla sua tutela? Il 73% dichiara di chiudere i rubinetti quando non necessario e di utilizzare la lavastoviglie solo a pieno carico (+1% vs 2021 e +7% vs 2020), il 49% si impegna a fare docce più brevi (+4% vs 2021), il 67% preferisce la doccia alla vasca (+4% vs 2021 e +5% vs 2020).

Una fonte non più inesauribile

Quella che sembrava una fonte inesauribile, adesso viene a mancare. Purtroppo, però, colpevole non è soltanto la siccità e lo smodato consumo a rendere la reperibilità dell’acqua sempre più difficile.
È lo sconsiderato spreco che ne facciamo. A partire da quella che va persa a causa di una rete idrica nazionale che è un vero colabrodo.

Accelerare il cambiamento per risolvere la crisi idrica e sanitaria” è lo slogan scelto per il World Water Day, la Giornata Mondiale dell’Acqua istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 per sensibilizzare sull’importanza di questa risorsa.

La sfida dell’acqua passa dalle città

Nel report di Legambiente  Accelerare il cambiamento: la sfida dell’acqua passa dalle città” l’associazione ambientalista fotografa il potenziale che avrebbero insieme la raccolta delle acque meteoriche in ambiente urbano e il riutilizzo di quelle reflue per l’agricoltura.

Sarebbero pari a 22 miliardi di metri cubi di acqua all’anno, corrispondenti a circa 3 volte la capacità contenuta nei 374 grandi invasi in esercizio, che ammonta a circa 6,9 miliardi di metri cubi.

Numeri che hanno spinto Legambiente a chiedere al Governo di pianificare con urgenza una strategia idrica nazionale in modo da affrontare in modo adeguato la crisi idrica.

Il decalogo per non sprecare l’oro blu

Sono oltre 33 i miliardi di metri cubi di acqua l’anno che vengono prelevati, ma il 22% di questi vengono persi a causa di una rete idrica vecchia e inefficiente.

Per questo Legambiente ha proposto un vero e proprio decalogo urbano da seguire per risparmiare l’oro blu.

  • Approvare in tutti i Comuni Regolamenti edilizi con obblighi di recupero, riutilizzo e risparmio dell’acqua.
  • Criteri Ambientali Minimi per migliorare la gestione idrica attraverso gli appalti pubblici.
  • Infrastrutture e tetti verdi, vantaggiosi per la cattura e il trattamento dell’acqua piovana, l’ombreggiamento, la mitigazione dell’effetto isola di calore.
  • Riuso, recupero e riciclo per riutilizzare e usare le diverse fonti d’acqua con un trattamento che corrisponda all’uso, garantendo una qualità adatta allo scopo di utilizzo e la gestione integrata delle risorse idriche.
  • Ammodernamento della rete idrica per evitare le perdite di rete e gli sprechi.
  • Efficientare la depurazione delle acque reflue urbane, per il loro completo riutilizzo in settori strategici, come l’agricoltura, sia sostenendo gli ambiziosi obiettivi previsti dalla revisione della Direttiva sul trattamento delle acque di scarico urbane che superando gli ostacoli normativi nazionali rispetto al riutilizzo delle acque reflue così come previsto dal regolamento UE 741/2020.
  • Innovazione tecnologica da utilizzare per numerosi scopi, dal monitoraggio delle risorse al tracciamento delle perdite di rete.
  • Rifornire i corpi idrici e i loro ecosistemi, scaricando solo quello che può essere assorbito dall’ambiente naturale, riducendo gli apporti idrici e garantendone la qualità.
  • Modularità dei sistemi, garantendo opzioni multiple di risorse, trattamento, stoccaggio, convogliamento, migliorando i livelli di servizio e la resilienza dei sistemi idrici urbani.
  • Essere preparati agli eventi estremi, coinvolgendo i cittadini nella gestione sostenibile delle risorse idriche urbane e nella sensibilizzazione alla comprensione dei rischi e opportunità.
  • E' sempre meno e non è soltanto colpa della siccità. L’acqua è la “linfa vitale” dell’umanità e se da una parte del mondo 2 miliardi di persone non ne hanno accesso e più di 3 miliardi e mezzo non sanno cosa siano servizi igienici e sanitari affidabili, dall’altra se ne fa un consumo eccessivo e spudorato.
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