In Ariostea arriva lo spettacolo 'Fahrenheit dil fol' che riporta in vita fole, leggende e canti dimenticati
Dopo il successo della versione indoor dello scorso 19 maggio a Casa Niccolini, l'Officina Teatrale A_ctuar ripropone nel giardino della biblioteca Ariostea (sperando questa volta nel bel tempo) l'originale spettacolo teatrale partecipato 'Fahrenheit dil fol': l'appuntamento è per venerdì alle 18.
“Cosa ci fanno Tugnin dil cic, il Cavalier Burela e la Bepina Ciuata seduti sotto il maestoso Ginko di via Scienze? Ed ecco arrivare di gran corsa la Nuta e la Rinascente e ancora, col suo passo barcollante, Pendenza. E chi canta da lontano? É Tajadela con Sigfrido e dietro di loro in riga le mondine! E dunque mancate solo voi cittadine e cittadine per celebrare la festa scanzonata in ricordo della Ferrara di una volta, delle sue fole, storielle e leggende declamate a gran voce o sussurrate all’orecchio e dei suoi protagonisti bislacchi e indimenticabili”.
Così viene presentato lo spettacolo nato da un’iniziativa di comunità che mira a salvaguardare il patrimonio popolare orale e la memoria storica del territorio ferrarese. L’associazione Officina Teatrale A_ctuar APS, promotrice e organizzatrice del progetto, in questi mesi ha chiamato a raduno in tutta la provincia i 'Portatori di Memoria' per raccogliere storie, canti, leggende, fatti anomali e personaggi curiosi rimasti nella memoria collettiva. A salvarli dall’oblio i 'Custodi', un nutrito gruppo di attori reclutati in città con una chiamata pubblica, che ha cucito insieme i pezzi dando vita ad uno spettacolo originale.
Il teatro si fa così cassa di risonanza della memoria collettiva ed esempio positivo di come il patrimonio immateriale, attraverso azioni creative, possa essere trasmesso alle generazioni future, divenendo un inesauribile fonte di conoscenza, civiltà, consapevolezza storica e di sviluppo positivo della nostra società. 'Fahrenheit dil fol' diventa occasione di condivisione dei saperi, luogo dell’ascolto, delle storie narrate ad alta voce, della riscoperta di una oralità dimenticata dove far rivivere personaggi, creature fantastiche scomparse, aneddoti, scherzi, canti, antiche ricette, mestieri e giochi.
Il titolo richiama il romanzo fantascientifico 'Fahrenheit 451' di Ray Bradbury, ambientato in una società distopica in cui i libri vengono arsi e un gruppo di persone si prefigge l'intento di apprenderli a memoria salvandoli dall'oblio. In questo caso, a essere salvati saranno invece le fole, le leggende metropolitane, le ninne nanne, le filastrocche, i canti e tutti quei modi di dire, appartenenti all'universo popolare tramandato oralmente per secoli.
In scena Roberto Agnelli, Chiara Alberani, Maria Luisa Bassini, Agata Bovolenta, Antonella Burini, Massimo Festi, Roberto Gamberoni, Elena Grazzi, Lorenzo Magnani, Chiara Masini, Sandro Mingozzi, Maurizio Musacchi, Alberto Nocenti, Giulia Tiozzo, Anna Zandanel. Con il Coro delle mondine di Porporana e l’amichevole partecipazione di Pietro Draghi. La regia e la direzione teatrale sono di Sara Draghi e Massimo Festi.