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I più vincenti, i digiuni più lunghi, i domini e il ‘caso Giacomoni’: tutte le statistiche delle gare del Palio

Anni di successi e di sconfitte, sfide stregate, atleti e animali invincibili. I numeri dal 1969 ad oggi

San Giovanni ‘regina’ del Palio, San Giacomo leader delle corse dei cavalli e nessuno ‘zero’. Sono tante le curiosità legate al mondo delle sfide nell’anello di piazza Ariostea che sabato, per la prima volta nella storia, vedranno atleti e animali cercare di superarsi al chiaro di luna. Per alcuni c’è da difendere un titolo, per altri da riconquistarlo dopo anni - se non decenni - di magra. Ecco alcuni dati (dal 1969 al 2022).

Vittorie assolute

Quattro palii: putti, putte, asine e cavalli. A comandare, in assoluto, è San Giovanni con 44 vittorie complessive, seguita dal terzetto formato da San Benedetto, San Giacomo e Santo Spirito, tutte a quota 26. Poi, in rapida successione, si trovano San Luca (25), Santa Maria in Vado (23), San Giorgio (20) e San Paolo (14). Da

Putti e putte

Anche qui domina la contrada rossoblu. Tra i corridori, San Giovanni è in testa a quota 12 successi, seguita dalla coppia Santa Maria in Vado e Santo Spirito (entrambe a 9 vittorie). Sempre San Giovanni domina anche la classifica delle ‘ragazze’, con 15 trionfi: medaglia d’argento per San Luca (10 successi) e terzo gradino del podio per San Benedetto (8).

Asine

Nessuna novità in cima alla graduatoria, dove si trova sempre la contrada rossoblu, con 13 affermazioni, seguita a ruota da San Benedetto (10) e da Santo Spirito (7). Dietro, chiudono la classifica la coppia San Luca-Santa Maria in Vado (6 vittorie a testa), San Giorgio (4), San Giacomo (3) e San Paolo (2).

Cavalli

La gara per eccellenza, quella più attesa e sentita, è affare gialloblu, con San Giacomo che domina dall’alto dei suoi 14 trionfi. A seguire, comunque staccate, si trovano San Giorgio (con 9 affermazioni), Santo Spirito (7), San Benedetto, San Paolo, Santa Maria in Vado e San Giovanni (tutte a 4) e San Luca (3).

Qui, è bene ricordare che oltre alle edizioni 2020 e 2021 (non assegnate per Covid), anche il 2006 figura come annata senza vincitore, a causa della drammatica caduta che ha coinvolto quattro cavalli, di cui poi due abbattuti (e uno che ha dovuto abbandonare per sempre il mondo delle corse).

Ritardi

Vincere per rimpolpare il proprio palmares. Ma anche per togliere la polvere dalla bacheca. Già, perché ogni contrada ha le proprie corse sfortunate. Quelle che non vince da qualche anno o, in alcuni casi, addirittura da qualche decennio.

Il record, in tal senso, spetta a San Benedetto e Santa Maria in Vado. La realtà biancazzurra non vince la corsa dei putti addirittura dal 1982: 41 anni passati senza trionfi anche per i gialloviola, ma nella gara dei cavalli. Santa Maria in Vado che non taglia per prima il traguardo nei putti dal 1994 (29 anni) e che, in generale, non vince almeno una delle quattro competizioni da 10 anni (l’ultimo successo è datato 2013, con le asine).

E le altre contrade? Il record negativo per Santo Spirito riguarda le putte, corsa ‘stregata’ dal 1997 (26 anni). Per San Giorgio il nodo sono le asine (2005), così come per San Paolo (2010) e San Giacomo (2011). Putte nuovamente tallone d’Achille, infine, per San Giovanni (ultima vittoria nel 2012) e per San Luca (2015, come tra l’altro i putti).

I domini

Sconfitte e pianti, ma anche anni di vittorie consecutive. Per quanto riguarda i putti, i record sono sostanzialmente due: 4 successi di fila per Santa Maria in Vado (tra il 1976 e 1979, tra l’altro tre con Michele Ungaro) e per San Giovanni (dal 2009 al 2012).

San Giovanni che si prende anche il primato - questa volta in solitaria - della corsa delle putte, con ben 5 edizioni consecutivamente portate a casa tra il 1971 e il 1975. A livello di successi personali, però, la dominatrice assoluta della storia è Elena Bonafè, che tra il 2016 e il 2019 si è portata a casa quattro palii (per San Paolo).

Nelle asine, va detto, non c’è storia. E forse non ce ne sarà per molto tempo ancora. Appare, infatti, quasi imbattibile il record di Ena che tra il 1987 e il 1996 ha portato nella bacheca di San Giovanni ben 10 trofei (otto dei quali grazie a Fabrizio Zagatti).

Infine i cavalli, gara decisamente più caotica e complicata. E, infatti, nell’albo d’oro non esistono domini simili a quelli delle altre categorie. Al massimo sono arrivate due vittorie consecutive, ma nulla di più. E la doppietta si è verificata solamente quattro volte nella storia.

La prima è firmata da Mario Giacomoni (su Selmonson) nel 77-78 per Santa Maria in Vado. Altro ‘double’ per Massimo Donatini (su Gaucho de la Sierra) che tra il 1989 e il 1990 porta due palii nella bacheca di San Giacomo. Un intermezzo di San Luca, poi anche le edizioni del 1992 e 1993 hanno un solo padrone: è Luigi Bruschelli, prima su Altoprato poi su Queen’s Victor, per Santo Spirito.

Infine, l’ultima doppietta è di inizio millennio. San Giacomo torna a dominare la gara dei cavalli sia nel 2000, sia nel 2001: nella prima occasione grazie a Salvatore Blanco su Toffè, l’anno successivo invece per merito di Mario Canu su Berta.

Il caso Giacomoni

Singolare è il caso di Mario Giacomoni, primo fantino a vincere con due contrade diverse. Unico a farlo addirittura con cinque cavalli differenti. Prima della già citata doppietta in sella a Selmonson (1977 e 1978), aveva infatti già trionfato (sempre per Santa Maria in Vado) nel 1974 anche con Sardegna. E poi, si ripeterà per altre tre volte dopo, ma questa volta con i colori di San Giorgio, e addirittura con tre cavalli diversi: nel 1980 su Antelope Klober, nel 1983 su Urso e nel 1985 su Triflex.

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