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Polizia penitenziaria / Via Modena-Cassana-Porotto / Via Arginone, 320

Tenta di uccidersi nel bagno della propria cella, agente della polizia penitenziaria lo salva

L'episodio è accaduto all'Arginone nella notte tra domenica e lunedì, intorno alle 3

Un cappio intorno al collo e la volontà di farla finita. Ma a strapparlo dalla morte ci ha pensato un agente della polizia penitenziaria, intervenuto tempestivamente. Protagonista della vicenda un detenuto tunisino di 30 anni che, nella notte tra domenica e lunedì, ha tentato di togliersi la vita nel bagno della propria cella del carcere dell’Arginone.

Secondo quanto riportato dai sindacati della stessa polizia penitenziaria, intorno alle 3, il soggetto ha provato ad impiccarsi con un cappio ricavato annodando, gli uni insieme agli altri, alcuni pezzi di indumenti. A quanto si apprende, il gesto sarebbe stato messo in atto a causa di problemi personali. Ad ogni modo, un agente, accortosi dell’assenza del detenuto nel letto, ha capito cosa stesse accadendo: così è entrato immediatamente all’interno della cella e ha soccorso la vittima, già appesa all’interno del bagno, salvandola dalla morte.

“Ancora una volta - affermano Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe, e Francesco Campobasso, segretario nazionale della medesima sigla -, solo grazie alla professionalità della polizia penitenziaria è stata salvata, da morte certa, una persona in carcere”. Per la struttura di Ferrara, purtroppo, si tratta di un episodio già visto. Nel solo 2021, ad esempio, i tentativi di suicidio sono stati addirittura 22 (164 in tutta l’Emilia Romagna).

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