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Teatro Comunale, il nuovo spettacolo di Gene Gnocchi 'Lavorare meno, lavorare voi' prende spunto dalla politica di oggi

Nello show dell'attore comico, il biglietto di ingresso darà diritto al ricevimento della tessera del partito-parodia

Il titolo dello spettacolo 'Lavorare meno, lavorare voi' ricalca con sfumature parodistiche slogan adottati dai partiti della politica di oggi. E il panorama politico è lo sfondo sul quale si muove la comicità dell'attore e autore Gene Gnocchi che giovedì 8 dicembre alle 21.30 sarà sul palcoscenico del Teatro Comunale. Uno show incentrato su convention e campagna elettorale del movimento del Nulla, dalle parole dello stesso attore "Non manterremo le promesse, ma noi ve lo diciamo prima».

Lanciato sui social nei mesi estivi, Gene Gnocchi porta nella città estense il suo surreale partito. Come la migliore tradizione italiana insegna, il movimento nasce dalla televisione per diventare qualcosa di reale. "La politica - sottolinea il comico - si è imposta su tutto: il proprietario delle televisioni private è diventato premier, sono scesi in campo Grillo e Zelensky, perché io non posso candidarmi alla carica di presidente? Voglio i Ferragnez ministri del Lavoro, alla Cultura vedo bene i Me contro Te". 

Il nuovo partito si presenta come la 'Leopolda dei poveri' e si prefigge di spazzare via tutto ciò che la pandemia e la crisi energetica non hanno eliminato, fino ad arrivare ad azzerare quanto fatto fino ad ora, fare tabula rasa per lasciare un foglio bianco alle nuove generazioni.

Uno show politicamente scorretto che si trasforma in un vero movimento. Infatti, il biglietto di ingresso darà diritto al ricevimento della tessera del partito e sarà possibile acquistare i gadget elettorali. Naturalmente non mancherà l'inno ufficiale, ma ogni sera sarà il pubblico a sceglierlo attraverso una votazione ufficiale.

Gene Gnocchi, al tempo Genio Ghiozzi, nasce a Fidenza l'1 marzo 1955 e si laurea in Giurisprudenza all'Università di Parma. Si divide tra la carriera di comico, cabarettista, conduttore televisivo, cantante e scrittore. Esordisce allo Zelig di Milano nei primi anni Ottanta per raggiungere la notorietà all'inizio degli anni Novanta, con Mai dire gol, Quelli che il calcio e Striscia la notizia. Dal 2017 al 2020 ha firmato la copertina di DiMartedì su La7. Sue le incursioni nel programma Quarta Repubblica condotto da Nicola Porro. Ha pubblicato i libri 'Una lieve imprecisione' (1990), 'Stati di famiglia' (1993), ìIl signor Leprotti è sensibile' (1995), 'Il mondo senza un filo di grasso' (1997), 'Sai che la Ventura dal vivo è quasi il doppio?' (2002), 'L'invenzione del balcone' (2011) e 'Cosa fare a Faenza quando sei morto' (2015), 'Il petauro dello zucchero. Dizionario essenziale per non diventare come quello là' (2017) e 'Il gusto puffo' (2021).

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