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Economia

Crisi energetica e inflazione, il Tavolo dell'imprenditoria sia candida a "interlocutore" con le istituzioni

L'obiettivo è quello di non rimanere fuori dalla ripresa e organizzare un piano di sviluppo a lungo termine

Crisi da un lato, mancata visione strategica dall’altro. Una combo, questa, che preoccupa – e non poco - le organizzazioni facenti parte del Tavolo provinciale dell’imprenditoria, che si rivolgono alle istituzioni pubbliche locali.

“Alcuni Comuni – scrivono – hanno già cominciato a ragionare in termini prospettici, avviando il censimento delle iniziative strategiche e di respiro un po’ più lungo. Si tratta tuttavia di casi ancora isolati e non coordinati. Il progressivo indebolimento - e in alcuni casi anche la scomparsa - delle istituzioni locali con competenze economiche (ivi comprese le due principali banche locali) e la ormai quasi certa fusione della nostra Camera di Commercio con quella di Ravenna rappresentano gravi ‘vulnera’ che meriterebbero l’apertura di una discussione intorno al futuro che intendiamo costruire per la nostra provincia”.

Oggi, come detto, c’è il tema del caro-energia, ma anche quello dell’inflazione. Aspetti che condizionano la ripresa ma che, secondo il Tavolo, debbono essere affrontati insieme: “E’ proprio in questi momenti di difficoltà che occorre riprendere un serio dibattito politico e istituzionale locale – sostengono gli scriventi –, dialogante con i territori vicini. Viceversa le nostre città e le nostre campagne corrono il rischio di restare ai confini delle grandi traiettorie di crescita, che ci sfiorano e passano poco distanti da Ferrara”.

Da qui, dunque, la proposta di porsi come “interlocutore privilegiato” sui temi dell’economia e dello sviluppo. Una sorta di auto-candidatura che deriva anche dal fatto che, già in passato, il Tavolo aveva individuato alcuni punti strategici per la ripartenza.

Tra questi, utili ad intercettare i fondi del Pnrr, vi erano (e vi sono) “la conservazione e valorizzazione del territorio, la riqualificazione e rigenerazione dei centri urbani, l’attrazione di insediamenti e nuova economia, il potenziamento del welfare territoriale, le infrastrutture, le politiche attive per il lavoro, la formazione e la semplificazione”.

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