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Unife / Centro Storico / Corso Ercole I d'Este, 37

Il mondo accademico si interroga sul rapporto tra ricerca e didattica nell'era del Pnrr

In programma una tavola rotonda in cui verrà affrontato il tema sotto diversi punti di vista

Aprire un dibattito sul delicato rapporto tra ricerca e didattica universitarie nell'era del Pnrr. È questo l’obiettivo della tavola rotonda ‘La Ricerca in Università’, in programma venerdì dalle 15 alle 18 nell’Aula Magna del Dipartimento di Giurisprudenza di corso Ercole I d’Este (evento a partecipazione gratuita).

L’iniziativa, organizzata dal Dipartimento di Neuroscienze e Riabilitazione di Unife e promossa dal Master ‘Aspetti regolatori, brevettuali ed economici dello sviluppo dei farmaci e dei dispositivi medici’ di Ateneo, vedrà intervenire esperte ed esperti provenienti dalle università italiane.

Il dibattito sarà introdotto e moderato da Michele Simonato del Dipartimento di Neuroscienze e Riabilitazione di Unife. Ad aprire l’incontro sarà Andrea Grignolio dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e del Cnr che interverrà sul tema 'Una storia dell’Università: ricerca, quindi insegnamento’.

A parlare di ‘Valutazione della ricerca, bibliometria di stato e incentivi basati sulla performance’ sarà invece Alberto Baccini dell’Università di Siena. Tra le relatrici e i relatori ci sarà anche Elena Cattaneo, farmacologa e biologa di fama internazionale, che terrà l’intervento ‘Centri nazionali per la ricerca e piattaforme tecnologiche: limiti e opportunità per la ricerca universitaria’. A chiudere la tavola rotonda sarà Elisabetta Cerbai dell’Università di Firenze che relazionerà sull’impatto degli interventi Pnrr sulle risorse umane.

L’università nasce con l’obiettivo di unire la ricerca e la didattica, per coniugare la scoperta di nuove conoscenze con la loro trasmissione a nuove generazioni di professionisti. Oggi, in Italia, questo equilibrio si sta incrinando. Relatrici e relatori della tavola rotonda discuteranno questo tema nei suoi vari aspetti: quello storico, quello della valutazione della ricerca universitaria, quello del rapporto fra università e itituti nazionali di ricerca, quello dell’impatto delle azioni Pnrr.

La questione non è meramente accademica, ma investe tutto il Paese ed i giovani in particolare. È cruciale immaginare e cominciare a plasmare l’università del futuro, quella in cui lavoreranno i giovani di oggi e in cui si formeranno i loro figli, quella a cui guarderà il Paese per tenersi al passo con gli altri Paesi avanzati.

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