Camilla Mondini, dai disturbi alimentari a Forbes: "Con la mia startup aiuto chi soffre"
La ferrarese è stata inserita dalla rivista americana tra i 100 'Under 30' più brillanti d'Italia
Ferrara torna su Forbes. Dopo la pubblicazione della Gelateria K2, ora tocca ad una giovanissima imprenditrice stupire a livello internazionale. Lei si chiama Camilla Mondini, ha 22 anni, ed è stata inserita tra i cento Under30 più brillanti della nostra penisola nel 2023. A lei l’onore di essere una delle figure giovani che “stanno cambiando il mondo”, cita Forbes.
Camilla è stata inserita nella categoria ‘Salute e cura personale’ grazie alla sua startup ‘DiCiAlice’: una realtà che rappresenta un'innovazione nel campo della cura e del sostegno verso persone che soffrono di disturbi alimentari, superando i metodi diagnostici arretrati e cercando al contempo di rimuovere lo stigma sociale che caratterizza questi disturbi.
"É per me un grande traguardo - esordisce la giovane imprenditrice -. Ho fondato ‘DiCiAlice’ meno di un anno fa partendo da un'esperienza personale: durante il mio percorso di guarigione dai disturbi alimentari ho toccato con mano la desolante mancanza di supporto e lo stato di abbandono in cui si trovano i pazienti affetti da Dca. Ad oggi i metodi con cui vengono diagnosticati questi disturbi sono arretrati, per non parlare della burocrazia e delle tempistiche necessarie per l'inizio del percorso terapeutico, spesso seguito da personale non specializzato in questo ambito”.
Da qui la scelta di fondare la startup “per colmare queste lacune e fornire un servizio tempestivo e completo per tutte le persone che si accorgono di avere un rapporto conflittuale con il cibo – prosegue Camilla -. La menzione su Forbes è sicuramente un grande riconoscimento per me e per il mio team, ma soprattutto per la lotta ai disturbi alimentari, troppo spesso sottovalutati e considerati secondari rispetto ad altre patologie. Anoressia, bulimia, binge eating e gli altri disturbi del comportamento alimentare non sono da trascurare, infatti sono purtroppo la seconda causa di morte giovanile in Italia dopo gli incidenti stradali”.