Bando periferie, c'è la ditta per l'avvio del cantiere. Fabbri duro: "Pd senza proposte, lancia allarmi ingiustificati"

“Il tempo, ancora una volta, è stato galantuomo”. Esordisce con una citazione filosofica, Alan Fabbri, commentando l’assegnazione all’impresa Anese di Venezia dei lavori all’ex Mof e alla Darsena. Ma nelle parole del sindaco, accanto alla felicità, c’è anche e soprattutto un preciso pensiero rivolto alle opposizioni.

E, in particolare, all’ex assessore all’Urbanistica (nonché attuale esponente di Azione civica) Roberta Fusari e all’intero Pd che, parole del primo cittadino, “nel dicembre 2020 sostenevano come avessimo perso 1,5 milioni di euro di finanziamento regionale per la nostra scelta di modificare il progetto del ‘Bando periferie’ eliminando l’insensato parcheggio multipiano e le altre colate di cemento, che la precedente amministrazione aveva previsto, e liberando così spazi verdi”. 

Poi quella cifra è stata riassegnata al Comune, con il progetto ha ottenuto prima l’avallo della stessa Regione e del Ministero e infine, come detto, l’assegnazione del cantiere. “Nel frattempo il ‘Bando periferie’ procede – incalza Fabri -: è stato ultimato il lungo Darsena (inaugurato quest’anno, ndr), è stato terminato il nuovo corridoio verde dell'ex Camilli ed è in dirittura di arrivo il lato sud della nuova pista ciclabile di via Darsena. Inoltre, è già iniziato il cantiere sul lato nord”.

Ma l’elenco delle opere, anche più lungo, si interrompe per riprendere l’attacco politico: “Ancora una volta – incalza il sindaco - siamo di fronte a un Pd ferrarese che lancia allarmi ingiustificati, lancia notizie prive di fondamento ed è regolarmente smentito dai fatti. Lo si è visto anche nel caso dei 20 milioni di euro di fondi Pnrr che abbiamo ottenuto per la riqualificazione delle aree nord e sud della città e per le frazioni”.

“Dispiace – ammette in conclusione -, perché ci piacerebbe poter dibattere sul piano delle idee e delle proposte. Purtroppo, invece, nell’interlocuzione con queste forze di minoranza ci si ritrova solo ed esclusivamente a combattere contro falsità, che vengono costruite ad arte per gettare discredito sull’attività dell’amministrazione. Finendo, però, per smentire chi le ha pronunciate e per evidenziarne la scarsa credibilità”.