Imprenditori di domani, i giovani a lezione alla 'Scuola di sviluppo territoriale'
I ragazzi hanno preso parte ad un momento formativo organizzato in Camera di Commercio
Costruire una leadership e una visione manageriale all’interno della Pubblica Amministrazione. Stabilire un rapporto di collaborazione con le imprese e pianificare gli obiettivi comuni per lo sviluppo del territorio. Sono il vicepresidente e il segretario generale della Camera di Commercio Ferrara-Ravenna, Paolo Govoni e Mauro Giannattasio (dopo i saluti introduttivi del presidente della Scuola, Ruggero Villani) nella terza tappa della Scuola di Sviluppo territoriale, a spiegare questi concetti ai ragazzi che stanno affrontando il percorso formativo promosso da Confcooperative, dalla stessa casa delle imprese, da diverse associazioni di categoria, da Emil-Banca e dalla Fondazione Navarra.
“La Camera di Commercio – scandisce il vicepresidente Govoni – è il luogo ideale in cui la Scuola di Sviluppo deve impostare la sua attività proiettata sul futuro. Definire questa istituzione la casa delle imprese, ormai, non è più sufficiente: questo sta diventando sempre di più un luogo di confronto e di ragionamento sullo sviluppo del territorio. Questo grazie alla collaborazione sinergica tra istituzioni che condividono un obiettivo comune”. I destinatari di questo progetto, che tuttavia rappresentano "l’agente di sviluppo" per il futuro del territorio.
Premesso che non ci si improvvisa leader, spiega il segretario generale, il punto di partenza deve essere quello di “vivere i sogni come obiettivi”. Questo concetto, declinato al vertice di un’istituzione pubblica, si traduce anche nell’essere “al servizio di una comunità e, nel caso della Camera di Commercio, al servizio del mondo imprenditoriale”.
L’obiettivo della lezione tenuta da Giannattasio è quello di infrangere il pregiudizio diffuso che la Pubblica Amministrazione sia “inefficiente e improduttiva”. Al contrario: “Così come accade nel settore privato anche enti pubblici – assicura – ci sono punte di eccellenza nelle quali si lavora con passione e responsabilità”.
Compito del leader che guida la principale istituzione economica è anche quello di “guardare ciò che cambia con occhi nuovi, per sviluppare le nuove strategie da mettere al servizio degli imprenditori”. Di qui passa la capacità di saper essere competitivi. Ed è per questo che “non si può navigare a vista, ma occorre una capacità di programmazione, che tuttavia non sia impermeabile ai cambiamenti ma che ne sappia cogliere le leve positive”.
In questa ottica, dunque, la capacità più importante che deve avere un leader “e che mi aspetto che ognuno dei ragazzi della Scuola di Sviluppo – chiude il segretario della Camera di Commercio – è quella di favorire l’emersione delle risorse esistenti e, soprattutto, di quelle attivabili”. Insomma, anche nella pubblica amministrazione la figura manageriale deve essere capace, al di là dei gangli burocratici di “costruire traiettorie comuni”.