Prevenzione dei tumori del colon retto, lo screening arriva anche in carcere
Avviata la collaborazione tra il Centro Screening Oncologici e la struttura di via Arginone
Il programma di screening per la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori del colon retto arriva in carcere. È stata infatti avviata una nuova collaborazione tra il Centro Screening Oncologici dell’Azienda Usl di Ferrara e la struttura dell’Arginone per portare e rafforzare la prevenzione all’interno della comunità carceraria.
Grazie a questo accordo, attivato nei giorni scorsi, tutti i detenuti aventi diritto - quindi uomini nella fascia di età compresa tra i 50 e i 69 anni che risultano domiciliati presso nel carcere - potranno aderire al programma di screening e sottoporsi al test per la ricerca del sangue occulto nelle feci.
Attualmente sono 110 i detenuti che potranno effettuare in carcere questo test semplice e gratuito per individuare piccole perdite di sangue che consente di diagnosticare polipi o lesioni tumorali in fase molto precoce e di conseguenza di poter intervenire tempestivamente anche con le cure, aumentando la possibilità di completa guarigione.
“L’avvio dell’attività di screening rappresenta un ampliamento importante dell’offerta sanitaria per la salute dei detenuti - chiarisce Diego Arcudi, responsabile Programma Sanità Penitenziaria Ausl -: abbiamo iniziato con la prima raccolta degli esami e, ora che il percorso è ben strutturato, prevediamo di raggiungere circa un centinaio (numero variabile in base alle partenze e agli arrivi) di detenuti compresi nella fascia di età avente diritto”.