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Scontro sindaco-vescovo, interviene il Pd: "Fabbri è caduto in basso, ormai non ha più freni"

Dura la replica da parte del segretario provinciale Minarelli e di quello comunale Talmelli

“Parole gravissime, sia sul piano istituzionale sia su quello umano”. Sintetizza così, Alessandro Talmelli, il commento del sindaco Fabbri nei confronti del vescovo Gian Carlo Perego sulla questione migranti. Non accenna a placarsi la polemica - a distanza - nel mondo politico locale: “Accostare i progetti di cooperazione e sviluppo – prosegue il segretario comunale dem - con la mafia nigeriana è insopportabile e fa trasparire la mancanza di freni da parte del sindaco”.

Per Talmelli, di fatto, si tratta di una “caduta verso il basso”, in quanto avrebbe attaccato politicamente una istituzione che, al contrario, non fa politica. Parallelamente, dal Pd arriva anche la solidarietà al vescovo che “non solo è dovuta – conclude il segretario comunale – ma è necessaria davanti a così tanto livore”. Ma una reazione arriva anche da Nicola Minarelli, che non ha paura di affermare che “questa Giunta deve inventare fatti e circostanze per rimanere mediaticamente a galla”.

Per farlo, incalza lo stesso il segretario provinciale, avrebbe individuato un ‘nemico’. “Il sindaco – precisa ancora Minarelli – deve occuparsi della questione del calo demografico, delle famiglie che non fanno figli, delle case vuote e delle terre abbandonate. Alimentare artificialmente l'eterno spauracchio dell'invasione, soprattutto in questi giorni in cui piangiamo le vittime innocenti di Cutro, è insopportabile e, come si è visto, anche controproducente”.

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