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Sanità, Granata (Pd): "Per mantenere un sistema pubblico universale e accessibile c'è bisogno del contributo di tutti"

La referente del Welfare della Segreteria dell'Unione Comunale del Partito Democratico è intervenuta sul tema della riorganizzazione dell'emergenza territoriale

"Dobbiamo tornare a parlare di Sanità non solo per dire ciò che non va, ma per fare ciò che serve per farla funzionare e garantirne la fruibilità a ogni cittadino che ne abbia bisogno. E' un tema in grado di aprire aspri dibattiti e contrapposizioni e mai come oggi è indispensabile parlarne; il grado di civiltà di un paese si misura sulla sua capacità di 'prendersi cura' dei suoi cittadini". A parlare è Maria Italia Granata, referente del Welfare della Segreteria dell'Unione Comunale del Pd, aggiungendo che "un cittadino non in salute o impossibilitato a vario titolo ad accedere ai servizi, diventa irrimediabilmente un cittadino di serie B. La Regione Emilia Romagna si è fatta interprete di quanto previsto dal punto di vista normativo (Dm 77/22), in assoluta congruenza con quanto previsto dal Pnrr, in parte anticipandolo, avendo già presenti sul territorio regionale ben 126 Case della salute (il numero più alto su tutto il territorio nazionale), e dopo aver dato fondo a tutto ciò che aveva a disposizione per far fronte ai costi Covid non rimborsati dal Governo". 

L'esponente Dem ha aggiunto che "il tema economico e le professionalità mancanti, sono quindi elementi dirimenti rispetto all'attuazione della riforma su tutto il territorio nazionale. Avere anticipato nei fatti la riforma non può in alcun modo essere una colpa. E' francamente avvilente assistere alla sceneggiata strumentale di europarlamentari ed esponenti della destra sulla riorganizzazione dell'emergenza territoriale, accusando la sanità regionale e il suo presidente, di aver trasformato 'un fiore all'occhiello in un fiore appassito': un fiore, se annaffiato, non appassisce, tant'è che al capitolo Sanità questo Governo ha fatto mancare ben 15 miliardi relegando il nostro Sistema sanitario nazionale agli ultimi posti in Europa in quanto a investimenti sulla sanità". 

Un affondo che non risparmia le istituzioni locali, attraverso la domanda: "E in tutto il processo di riorganizzazione territoriale il sindaco Alan Fabbri dov'è? Manda avanti i suoi sodali solo per cavalcare il malcontento, anziché farsi interprete presso il Governo (di destra) sulla necessità di investire sulla sanità. Qual è la sua voce in qualità di membro effettivo dell'Anci per Ferrara? Si deve intervenire anche se non ci sono passerelle in cui farsi immortalare! La continua assenza del sindaco di Ferrara alle Conferenze socio sanitarie territoriali, compresa quella importantissima in cui era presente l'assessore regionale Donini alla presentazione ufficiale in Comune del progetto di riforma, è una grave mancanza nei confronti dei propri cittadini e di tutte le altre istituzioni coinvolte". 

La refente del Welfare del Pd, ha concluso che "i problemi della Sanità nazionale, dei cittadini, dei fragili, sono problemi reali soprattutto dopo la pandemia, laddove il ricorso al privato non può diventare ostaggio di logiche esclusivamente finalizzate alla propaganda politica. La salute dei cittadini non ha colore politico e insieme alle forze politiche progressiste, ai cittadini, ai professionisti, alle associazioni di volontariato, il Pd si impegna per mantenere un sistema pubblico universale e accessibile e per farlo, c'è bisogno del contributo di tutti e che ognuno faccia la sua parte, sindaco, europarlamentari e parlamentari compresi".

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