Un’aggressione in piena regola ai danni di un coetaneo. E’ questo il fatto di cui sono indiziati sei giovani – di cui due minorenni – che martedì hanno ricevuto dagli agenti della Squadra mobile di Ferrara (di concerto con quella di Novara) la notizia della misura cautelare dell’obbligo di dimora, emessa dal Giudice per le indagini preliminari del tribunale della città.

Le accuse, come detto, sono gravi: rapina e lesioni personali aggravate. Secondo quanto ricostruito, una sera di fine luglio, i ragazzi (residenti in Piemonte), avrebbero fermato un ragazzo che stava rientrando a casa in bicicletta, lo avrebbero accerchiato e lo avrebbero poi colpito all’occhio con un pugno, salvo poi continuare a pestarlo una volta caduto.

Nella stessa circostanza, il gruppo avrebbe rubato alla vittima lo smartphone, la cintura dei pantaloni e le chiavi di casa, minacciandolo. Dopo l’aggressione, il ragazzo è poi riuscito a fuggire e trovare rifugio a casa di un amico: qui ha contattato i sanitari per essere medicato. Quindi è stato trasportato all’ospedale, dove gli sono stati riscontrati un trauma cranico e una contusione oculare.

Soltanto poche ore dopo, una Volante della polizia, non lontano dal luogo del fatto, ha identificato un gruppo di giovani corrispondenti alle descrizioni fornite dalla vittima. Durante le fasi del controllo, tra l’altro, due di essi sono stati trovati in possesso dello smartphone e della cintura in questione (mentre le chiavi di casa non sono mai state ritrovate).

Attraverso altre indagini, fatte di testimonianze e riconoscimenti fotografici, gli agenti hanno così ricostruito tutta la dinamica dell’accaduto, delineando il quadro indiziario nei confronti degli indagati. Come detto, per i quattro maggiorenni è poi scattato l’obbligo di dimora nei rispettivi Comuni di residenza (mentre per i due minorenni si procede separatamente).