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Quando Malatrasi sfidò (e sconfisse) Pelé: "Mi opposi a un suo tiro, mi lasciò il segno del pallone per giorni"

L'ex spallino, ai tempi della Fiorentina, incrociò i tacchetti con il campione brasiliano in amichevole

Agganciare i ricordi della propria giovinezza sportiva e restituirli all'interlocutore con la precisione chirurgica dei suoi interventi in area di rigore. Elegante ed essenziale, l'ex spallino Saul Malatrasi è stato probabilmente il più grande difensore polesano. E, nell'arco di una carriera vissuta calcando sia campi della cosiddetta provincia che palcoscenici internazionali, ha avuto occasione di confrontarsi con attaccanti che hanno scritto pagine emozionanti della storia del calcio. Da Alfredo Di Stéfano a George Best, da Gigi Riva a Nándor Hidegkuti che fu suo allenatore alla Fiorentina.

E proprio con la maglia viola, precisamente il 3 giugno del 1960, all'età di 22 anni gli capita un'amichevole casalinga allo stadio Comunale di Firenze. Di fronte non c'è una squadra avversaria qualsiasi, ma la formazione brasiliana del Santos dove gioca 'O Rei' Pelé. L'asso della Seleção, scomparso giovedì scorso a 82 anni, ha già vinto il primo Mondiale nel 1958 in Svezia, conquistando subito un posto nell'Olimpo degli Dei del pallone. Ne vincerà altri due nel 1962 e nel 1970, macinando record su record, incrementando nel tempo il suo palmarès e arrivando anche a recitare in un film dal sapore epico come 'Fuga per la vittoria'.

Saul Malatrasi

"Mi ricordo bene di quel giorno - racconta Saul Malatrasi - e di quanta emozione provassi davanti agli spettatori. Era una delle prime partite per me, arrivato proprio in quella stagione alla Fiorentina. Nell'occasione giocai terzino destro, mentre la formazione ospite schierava a sinistra il tandem composto da Pepe e appunto Pelé. Il capitano Chiappella mi chiese: Saul, hai paura? Alla fine riuscimmo a vincere l'amichevole per 3-0 con reti di Montuori, Lojacono e Petris. Eppure, ogni volta che la palla finiva fra i piedi di Pelé era sorprendente il modo in cui riuscisse a calciare da qualsiasi posizione. Provai a oppormi a un suo tiro con il corpo, ricevendo una pallonata potentissima su una natica che mi lasciò un segno per giorni".

Inevitabile una considerazione sulle sue caratteristiche di gioco. "Dal punto di vista atletico - continua Saul Malatrasi - è stato probabilmente il calciatore più completo di tutti i tempi. Madre natura lo ha dotato di un fisico eccezionale, al quale si aggiungono qualità come la potenza (il suo tiro con i palloni dell'epoca era forse più devastante delle punizioni del compianto Mihajlovic), l'agilità, lo scatto, il colpo di testa, l'esplosività. Fra i calciatori che in tempi più o meno recenti atleticamente gli assomigliano, metto i due Ronaldo, il 'Fenomeno' e Cristiano. Al di là dell'aspetto atletico, nella storia del calcio ci sono pezzi altrettanto pregiati in grado di esprimere tutto il loro talento come Diego Armando Maradona o Leo Messi".          

             
 

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