Ambiente, con 'Blu Mater' pescatori protagonisti del disinquinamento del mare
Il progetto vede coinvolto il territorio dell'Alto Adriatico e del Golfo di Salerno
I pescatori liberano il mare. Merito del progetto ‘Blu Mater’, con cui i lavoratori sono direttamente protagonisti del disinquinamento delle acque. “Lo liberano dai rifiuti, che in gran parte provengono da terra – spiega Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale Unci Agroalimentare - e allo stesso tempo compiono un atto di responsabilità, occupandosi della raccolta di reti e attrezzi danneggiati, con il rischio di diventare strumenti di pesca fantasma”.
Il progetto, realizzato in collaborazione con l'Università di Ferrara e con i fondi Feamp 2014-2020, ha visto svolgersi a Salerno un convegno di verifica intermedia dei risultati, con la partecipazione di tutti gli attori coinvolti.
“In una fase così delicata per le prospettive della filiera ittica - ha proseguito il dirgente dell'associazione di settore della cooperazione - la nostra iniziativa che coinvolge imprese mutualistiche e lavoratori del Golfo di Salerno e dell'Alto Adriatico, in particolare di Goro, è una risposta costruttiva a cui guardare, che potrà essere adottata a largo raggio, sulla scorta di riscontri oggettivi e scientifici”.
Secondo quanto riportato nell’incontro, negli ultimi anni c'è stata un'ampia e continua azione di sensibilizzazione degli operatori, dei cittadini e da parte delle associazioni di categoria sui temi della protezione dell'ecosistema e sulla necessità di preservare la biodiversità.
“Insieme alle cooperative – ha sottolineato Scognamiglio - abbiamo introdotto progressivamente soluzioni e nuovi sistemi di pesca sostenibile. Ma oltre alla sostenibilità ambientale, c'è anche quella sociale ed economica, di cui tener conto, per tutelare lavoratori e comunità locali costiere”.
Alla costruzione del quadro complessivo, durante il convegno, hanno contribuito, tra gli altri, Francesco Paesanti e Mauro Gennari, in rappresentanza della cooperativa di pescatori di Goro, e Michele Mistri, docente dell'Università di Ferrara, che si è concentrato sull'analisi delle tipologie di rifiuti nelle due aree oggetto degli interventi, con l'osservazione di tutti i fattori in gioco.