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Palazzo Municipale, dopo cinquant'anni via al restauro degli arazzi secenteschi

Manutenzioni in programma anche alle opere tessili del museo della Cattedrale

Al via i restauri degli arazzi secenteschi dell'omonima sala comunale. L'ultima manutenzione conservativa di questo tipo risaliva all'inizio degli anni Settanta. L'intervento sarà esteso nelle prossime settimane anche agli arazzi del museo della Cattedrale e sarà accompagnato da una campagna fotografica, con mappatura grafica a computer, che restituirà nel dettaglio le condizioni delle opere tessili per eventuali azioni future. L'intero complesso di restauri è finanziato con circa 8.200 euro di fondi comunali.
 
La sala Arazzi del palazzo Municipale di Ferrara prende il nome dalle due suggestive opere tessili conservate dal secondo dopoguerra. Una è la Decapitazione di Oloferne, databile intorno alla prima metà del diciassettesimo secolo e realizzato dalla Manifattura fiamminga di Oudenaarde. Il secondo è un Pergolato con giardino, eseguito da Jan Raes (1574 - 1651) tra il 1620 e il 1630. Entrambe le opere necessitano oggi di una nuova cura, in grado di preservare il loro antico splendore a circa 50 anni da quel biennio 1971-72, quando il Gabinetto restauri arazzi e stoffe dell'allora Soprintendenza alle Gallerie di Firenze si occupò della loro manutenzione.

Nello specifico, i due paramenti presentano, nel contesto di un generale buono stato di conservazione, un deposito superficiale di polvere che offusca la lettura sia dei pregiati dettagli compositivi, sia del raffinato repertorio cromatico. "Da questa analisi è nata la necessità di un intervento che stiamo realizzando tramite il servizio Musei d'Arte. Intervento - ha illustrato l'assessore comunale alla Cultura Marco Gulinelli - che durerà circa una settimana, senza trasferimento degli arazzi, condotto dal rinomato laboratorio di restauro Rt Restauro Tessile di Albinea. Non si tratta solo della rimozione della polvere e dello strato che ne intacca la superficie, ma anche della sostituzione dell'ormai vetusto sistema di aggancio ad anelle, che lasceranno così il posto a un sistema di velcri più adatti agli ultimi standard conservativi".
  
La manutenzione conservativa, condotta in loco, consentirà inoltre di effettuare una completa campagna fotografica dei due pregevoli manufatti secenteschi volta a fare luce sulle eventuali aree di criticità dell'opera, completata e integrata da una mappatura grafica a computer, per facilitare l'individuazione delle differenti tipologie di danno e delle aree già oggetto di azioni manutentive precedenti. La documentazione raccolta confluirà infine in dettagliate schede conservative che permetteranno di conoscere l'attuale stato delle opere e di programmare eventuali restauri futuri.

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