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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Guardia di Finanza

Smascherata truffa da 2,2 miliardi sui bonus edilizi: operatori economici attivi anche a Ferrara

La Guardia di Finanza, nell'ambito dell'operazione 'Capisci ammè', è intervenuta in 18 province

Erano attivi anche in provincia di Ferrara i soggetti, considerati pseudo operatori-economici, finiti nel mirino della Guardia di Finanza nel corso di una maxi operazione che ha coinvolto 18 città italiane. Le indagini, coordinate dalla Procura di Asti nell’ambito dell’operazione ‘Capisci ammè’, nel marzo scorso avevano già portato al sequestro di cassetti fiscali contenenti crediti d'imposta per oltre 1,5 miliardi di euro e all'arresto di 10 persone coinvolte nella vasta truffa.

Come risultato delle ulteriori indagini, i militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno eseguito un nuovo decreto di sequestro preventivo per un importo di 704.696.217,00 euro emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Asti. L'intervento ha avuto lo scopo di impedire l'utilizzo di questa ulteriore quantità consistente di crediti d'imposta ritenuti inesistenti, generati e venduti nel 2022 dal sodalizio criminale ormai smantellato.

I crediti, per un valore superiore a 700 milioni di euro, sono risultati intestati a 18 società e 4 persone fisiche, già coinvolte nell'operazione ‘Capisci ammè’. Questi soggetti erano pseudo-operatori economici, formalmente dichiarati attivi nelle province di Milano, Pavia, Imperia, Ferrara, Napoli, Caserta, Avellino, Salerno, Benevento, Taranto, Brindisi e Palermo, ma erano caratterizzati dalla loro totale evasione fiscale, in quanto non rispettavano alcun obbligo dichiarativo fiscale. Le società e le ditte erano tutte inattive o intestate a persone senza alcuna capacità finanziaria, come riscontrato nell'Anagrafe tributaria.

Con questa ultima fase dell'indagine penale, i falsi crediti d'imposta accertati dalle Fiamme Gialle di Asti e sottoposti a sequestro preventivo sono ammontati a 2 miliardi e 200 milioni di euro, al fine di evitare danni significativi al bilancio pubblico. I provvedimenti emessi non sono stati oggetto di impugnazione e sono ormai definitivi. Riguardo alle misure cautelari personali applicate agli indagati, le stesse sono state confermate dal Tribunale del Riesame di Torino.

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