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Venerdì, 29 Settembre 2023
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Nella giornata della lotta alla sepsi, il Sant’Anna approfondisce i rischi della patologia

A spiegare le caratteristiche delle infezioni sono Carlo Alberto Volta ed Elisabetta Marangoni

Lotta alla sepsi. Per sensibilizzare maggiormente l’opinione pubblica circa una patologia molto diffusa ma di cui si parla poco, per mercoledì 13 è stata proclamata una giornata mondiale. Per sepsi si intende una grave risposta sistemica dell’organismo ad un’infezione solitamente batterica, associata alla disfunzione di uno o più organi e può arrivare a comprometterne la funzionalità; diventa shock settico quando a questa condizione si associa un importante calo della pressione arteriosa e il coinvolgimento degli organi vitali è più marcato.

“Le principali infezioni nosocomiali - evidenziano Carlo Alberto Volta, direttore del Dipartimento interaziendale emergenza, ed Elisabetta Marangoni, responsabile della Terapia intensiva universitaria - rappresentano un pericolo particolarmente significativo in Terapia intensiva. Luogo dove i pazienti sono fragili, immunologicamente depressi ed esposti a molti dispositivi invasivi. Oltre l’80% dei pazienti ricoverati in questo reparto riceve antibiotici”.

Le infezioni batteriche rappresentano la maggiore causa di morbilità e mortalità nei reparti di terapia intensiva. Si ritiene che la percentuale di infezione sia 5-10 volte più alta di quella che invece si riscontra in altri reparti.

I principali siti esposti al rischio di infezione sono l’apparato respiratorio, l’apparato urinario e le infezioni da catetere vascolare. La loro frequenza e la loro gravità potenziale rendono imperativa la prevenzione. Questa richiede una conoscenza precisa dei fattori coinvolti nel loro verificarsi. 

Inoltre, le infezioni e la sepsi severa rappresentano oggi la principale causa di morte in Terapia intensiva. “La prevenzione – proseguono i due professionisti - rappresenta l’elemento chiave nel limitare la comparsa e la diffusione delle infezioni nosocomiali. Nel corso del tempo si sono sviluppate innumerevoli e differenti strategie di prevenzione. Tuttavia non si può prescindere dalle misure igieniche di base: infatti è molto importante il ruolo delle mani degli operatori sanitari e dei familiari nella trasmissione delle infezioni”.

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