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Domenica, 3 Dicembre 2023
Fotografia

Nanni Moretti compie settant'anni, il suo sorriso immortalato fra gli scatti della mostra di Guido Harari

Il fotografo ha ammesso che cogliere la risata del regista "è stato come fare bingo"

"Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte, o se non vengo per niente?". A tentare una risposta alla battuta del suo film 'Ecce bombo', si potrebbe dire che lo si nota di più se sorride spassionatamente. E cogliere il regista Nanni Moretti, che sabato compie settant'anni, in questa autentica e al contempo intima posa, raramente 'rubata' da altri fotografi, è stato Guido Harari nel 1995, a Torino, sul set del film 'La seconda volta', per la regia di Mimmo Calopresti.

L'immagine che ritrae Moretti, autore di veri e propri film culto, come 'Palombella rossa', 'Caro Diario', 'Il caimano' e di tante altre pellicole i cui dialoghi sono diventati iconici, è a palazzo dei Diamanti per la mostra 'Incontri. 50 anni di fotografie e racconti', che raccoglie oltre 300 scatti, installazioni e filmati originali, proiezioni e incursioni musicali, dagli esordi di Harari in ambito musicale come fotografo e giornalista, alle numerose copertine di dischi per artisti famosi, tra cui De André, Bob Dylan, Lou Reed e Vasco Rossi, fino ai ritratti, vissuti come racconto intimo degli incontri con le maggiori personalità del suo tempo.

Guido Harari ha ricordato così il suo incontro con il regista, attore, sceneggiatore e produttore cinematografico. "La foto fu scattata sul set del film d'esordio alla regia di Calopresti, 'La seconda volta', di cui Nanni Moretti era protagonista; aveva insolitamente accettato di farsi fotografare solo perché le foto erano destinate a una rivista francese. Io 'mitragliavo' senza pietà, lui ogni tanto mi rimetteva in riga: 'Sssh Guido… E poi dicono che sono cattivo con i fotografi!'". 

Harari ha aggiunto anche l'emozione nel cogliere una sua risata aperta di fronte all'obiettivo. "E' stato come fare bingo". La foto fa parte della sezione che presenta il progetto 'Italians', esposto per la prima volta a palazzo dei Diamanti in una sintesi che racchiude un lavoro di oltre trent'anni e che, come ripetuto dallo stesso Harari, tuttora non smette di espandersi. Tutte le immagini di 'Italians' sono nate "dall'urgenza di fotografare, quasi di censire, le eccellenze che, in ogni campo, avevano reso grande il nostro Paese nel mondo: non solo un progetto di memoria storica, ma anche una scommessa per il futuro". 
 

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