Fa un frontale mentre guida il furgone e si ferisce lievemente, ma dopo due giorni muore: aperta un'inchiesta
Massimiliano Cocco è stato colpito da un malore mentre si trovava in casa per la convalescenza
Sette giorni di prognosi dopo l’incidente, quasi nulla. Ma dopo meno di quarantotto ore succede qualcosa e Massimiliano Cocco muore. A chiarire il perché sarà, ora, l’autopsia.
E’ la sera del 30 novembre. Cocco è al lavoro a bordo del suo furgone quando, in via Padova, incappa in un incidente. Un frontale con un’altra auto, in cui poi viene coinvolto anche uno scooter. L’urto è importante, ma le ferite per lui sono lievi.
Trasportato in ospedale, viene visitato e curato, poi esce con i suddetti sette giorni di prognosi. Lui, 42 anni compiuti da poco, quella convalescenza la vuole passare a casa ma, come detto, accade qualcosa: il pomeriggio del 2 dicembre, all’improvviso, si accascia a terra.
All’interno dell’abitazione ci sono anche i genitori che si accorgono del fatto e chiamano subito il 118. Gli operatori sanitari che accorrono cercano in tutti i modi di strappare Massimiliano alla morte, ma invano. Il malore è letale e se lo porta via per sempre.
Ora l’autopsia dovrà stabilire se questo episodio e l’incidente siano, in qualche modo, collegati. Secondo quanto si apprende, nello schianto Cocco avrebbe battuto la testa contro il piantone dello sterzo: dagli esami eseguiti in pronto soccorso non era emerso altro. E chi lo conosceva dice che non aveva mai avuto problemi cardiaci.
Per procedere agli accertamenti del caso – disposti dal pubblico ministero, Ciro Alberto Savino – è stata formalmente aperta un’inchiesta per omicidio stradale: un atto dovuto, per cui verrà indagato l’altro automobilista coinvolto, che cercherà di dare risposte sugli ultimi giorni della vita del 42enne.