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Lutto

Il mondo dell'arte piange Paolo Baratella, il pittore nato a Bologna e legato alla città estense

All'artista sono state dedicate in Castello Estense l'apertura e la menzione alla carriera del nono premio internazionale della Fondazione Vaf

E' scomparso l'artista Paolo Baratella. Il pittore, nato a Bologna nel 1935 da genitori ferraresi, aveva intrapreso la sua attività espositiva nei primi anni Sessanta del secolo scorso. Una carriera artistica che varca i confini nazionali e tocca tappe come Bonn, Berlino, Barcellona, Mosca, Parigi, Toronto, San Francisco, New York. Fra le numerose partecipazioni a rassegne, vanno annoverate la Biennale di Venezia del 1972, la Biennale di Milano del 1974 e del 1994, la Quadriennale di Roma del 1986 e del 1999 e la Triennale di Milano del 1992. Un'attività ispirata dal soggetto contemporaneo, che lo condotto anche a insegnare per un decennio Accademia di Brera di Milano. All'artista scomparso da poche ore, sabato al Castello Estense sono state dedicate anche l'apertura e la menzione alla carriera del nono premio internazionale della Fondazione Vaf, alla presenza della figlia Silvia Baratella, con il sottosegretario e presidente della Fondazione Ferrara Arte Vittorio Sgarbi. 

"Ci lascia un figlio della nostra terra - ha commentato il sindaco Alan Fabbri - in un avvio 2023 in cui abbiamo pianto, purtroppo, alcuni tra i grandi artisti ferraresi. La scomparsa di Paolo Baratella, innamorato di Ferrara, ci addolora profondamente ed è un nuovo colpo al cuore per l'arte di tutto il Paese, di cui Baratella era protagonista e validissimo esponente. L'abbiamo omaggiato oggi al Castello, dove una sala ne accoglie alcune opere, e omaggeremo la sua memoria e la sua eredità artistica, viva e sempre attuale. Eredità di un grande nome che ha portato un po' della sua Ferrara in giro per il mondo, dove ha esposto e dove è stato, ovunque, apprezzato. Il suo genio e la sua creatività hanno lasciato una traccia profonda. Baratella ha dipinto in città il 'Risorto' di Santa Francesca Romana, posto a fianco del celebre capolavoro di Ludovico Carracci dedicato alla Crocifissione, gli affreschi della sagrestia della Cattedrale, l'Albero della vita nell'aula del Commiato della Certosa. Opere che testimoniano il suo amore per la città, la sua visionarietà pittorica, la sua capacità di gettare l'occhio sempre oltre, ispirando e portando con sé chi ammirava i suoi dipinti. Ai familiari giungano le mie condoglianze e l'abbraccio della città". 

Marco Gulinelli, assessore comunale alla Cultura, ha aggiunto che "gli artisti continuano a vivere nella loro arte e siamo orgogliosi di accogliere al Castello l'arte di Baratella, è questo un messaggio di speranza in una giornata dolorosa. Baratella continuerà a vivere nelle sue opere e nei suoi scritti. A tal fine, tra circa un mese, presenteremo il suo romanzo inedito, dedicato alla storia di Cosmè Tura, in una continuità ideale con la mostra Rinascimento a palazzo Diamanti, nella sua Ferrara. Un omaggio della città a un suo figlio, testimone vivo di epoche, di cambiamenti, interprete attento e apprezzatissimo di momenti decisivi della storia contemporanea, e non solo".


 

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