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Giovedì, 18 Aprile 2024
Sindacati

Manifestazione dei sindacati a Bologna, Tagliati (Cgil): "Indispensabile agire ora per il futuro delle giovani generazioni"

Dalla provincia di Ferrara è partita una folta delegazione di 800 lavoratori e pensionati in pullman, treno e auto

"La piazza di Bologna con l'imponente presenza di migliaia di lavoratori e lavoratrici, giovani, pensionate e pensionati ha espresso tutta l'emergenza che sta vivendo questo Paese, dalla crisi e difficoltà dei servizi essenziali, alla sanità, al pubblico e alle carenti politiche industriali". A commentare la prima tappa di sabato della mobilitazione unitaria 'Per una nuova stagione del lavoro e dei diritti', organizzata a Bologna dai sindacati confederali, è Veronica Tagliati, segretaria generale della Cgil di Ferrara. La sindacalista ha aggiunto che "le voci erano tante a testimoniare quanto sia indispensabile agire ora per la salvaguardia dei posti di lavoro, per le politiche sociali e per il futuro delle giovani generazioni. Si deve intervenire con tempestività, e oggi (sabato, ndr) è stato solo inizio, perché continueremo le nostre lotte finché non verranno raggiunti risultati concreti e soddisfacenti per tutte le persone che rappresentiamo".

Da Ferrara è partita una folta e nutrita delegazione di 800 lavoratori e pensionati Cgil da tutta la provincia con pullman, treno e auto. Sul palco si sono alternati lavoratori e lavoratrici delegati dai vari comparti lavorativi, pensionati e pensionate e i segretari generali dei tre sindacati Maurizo Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri. Nel suo discorso, Landini ha subito sottolineato che il Paese "non crede più alla propaganda del governo, ed è giunto il momento di dare delle risposte precise", e di mostrare "rispetto per le organizzazioni sindacali". "La maggioranza dei lavoratori e dei pensionati, di chi paga le tasse, di chi tiene in piedi questo Paese - ha spiegato - ha il diritto di essere coinvolto nelle scelte che vengono fatte, ma questo non sta avvenendo". 

Fra i temi affrontati, la richiesta di un fisco più equo. "Alcuni dei punti del Decreto lavoro che il governo ha messo in campo non ci piacciono affatto", ha sottolineato Landini, aggiungendo che è "il disegno complessivo che sta venendo fuori" a preoccuparlo. Perché non c'è "quello che serve". Landini ha evidenziato che quando l'esecutivo dice di voler "lasciar fare a chi vuol fare", ad esempio, "non fa i conti con 110 miliardi di evasione fiscale". Sotto la scure di Landini finiscono poi "l'allargamento dei voucher", la "liberalizzazione dei contratti a termine", "il taglio del reddito di cittadinanza" e la "mancata rivalutazione di tutte le pensioni". Il segretario ha affermato che "aumentano il salario dei lavoratori ma fanno cassa non aumentando le pensioni e tagliando il reddito di cittadinanza. Ma non è la solidarietà tra poveri che vogliamo, noi vogliamo intervenire sulla ricchezza, sui profitti e sugli extra profitti. Noi vogliamo unire un Paese già troppo diviso".

Landini ha concluso che "abbiamo presentato piattaforme su fisco, riforma delle pensioni, reddito, politiche attive, ma il Governo non ci ha ascoltato. E ha fatto un errore, perché Cgil, Cisl e Uil, nel rispetto dell'autonomia di ognuno, rappresentano tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori. Ma anche tutti i pensionati e i giovani precari. Quindi tutto un mondo del lavoro che va ascoltato. Nel momento in cui si nega questa rappresentanza si stanno mettendo in discussione i contenuti stessi della nostra Costituzione e della nostra democrazia".

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