La storia del sarcofago e della sua ‘rinascita’ in un volume. Sarà presentato venerdì, alle 16 nella sala San Pietro di Palazzo Bellini, a Comacchio, ‘Il sarcofago del presbitero Stefano. Un progetto di tutela e valorizzazione del territorio comacchiese’: un racconto, ricco di dettagli, in cui viene delineato il percorso che ha riportato alla luce il manufatto.

Il sarcofago, in origine murato sotto una lesena nello spazio absidale dell'attuale Cattedrale di Comacchio, dopo un accurato restauro ha infatti trovato esposizione nella sezione medievale del Museo Delta Antico. Una collocazione giudicata idonea, ai fini della sua conservazione e valorizzazione, dagli enti competenti (Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio e Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le Province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara).

La convenzione, siglata nel 2017 dall’Arcidiocesi e il Comune verrà rinnovata proprio venerdì, nel contesto della presentazione del volume: l’accordo dichiara la volontà di concorrere alla valorizzazione del patrimonio culturale del territorio con iniziative di esposizione, ricerca, studio, promozione e di esporre il sarcofago del presbitero Stefano nel museo archeologico lagunare.

Al sarcofago del presbitero Stefano era già stata dedicata una giornata di studi a Comacchio, il 23 febbraio 2018, gli atti della quale - integrati da successive indagini - sono confluiti nel volume che verrà presentato: questi, infatti, rappresentano un contributo fondamentale per la conoscenza e valorizzazione del bene.

Fortemente voluto e coordinato da Aniello Zamboni, il volume è stato realizzato grazie all'Ufficio Comunicazioni Sociali diocesano. Il vescovo, Carlo Perego, per l'occasione consegnerà allo stesso professore anche un riconoscimento per il lunghissimo lavoro svolto in favore dei beni culturali dell'Arcidiocesi.