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'La partita con mamma e papà', nelle carceri italiane ritorna il progetto che incentiva la relazione fra figli e genitori detenuti

L'iniziativa, promossa dall'associazione Bambini senza sbarre Ets, coinvolge anche la casa circondariale della città estense

Un'immersione nella quotidianità per quei nuclei familiari nei quali la relazione fra genitori e figli è inevitabilmente limitata dalla condizione di detenzione. L'associazione Bambini senza sbarre Ets, in collaborazione con il Ministero della Giustizia - Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria, anche quest'anno ha organizzato 'La partita con mamma e papà'. Un'iniziativa a carattere nazionale giunta alla sua settima edizione, e finalizzata a restituire ai più piccoli una finestra di svago insieme ai propri genitori, la cui libertà è quotidianamente compressa. Il progetto, che riguarda gli istituti penitenziari italiani nell'ambito di un calendario che si articola nel mese di giugno, coinvolge anche Ferrara.

Sabato 24 giugno, infatti, nella casa circondariale della città estense verrà disputata la partita di pallone, un appuntamento che rientra nell'annuale campagna 'Carceri aperte'. Progetto funzionale alla campagna europea 'Non un mio crimine ma una mia condanna', del network Children Of Prisoners Europe. La campagna intende sensibilizzare sul tema dell'inclusione sociale e delle pari opportunità per tutti i bambini, perseguendo la finalità di portare in primo piano il tema dei pregiudizi di cui spesso sono vittime i 100mila bambini in Italia, e i 2,2 milioni in Europa, che hanno madre o padre in carcere. Bimbi spesso condizionati dalle circostanze a vivere in silenzio il loro segreto sul genitore recluso, nel tentativo di non essere stigmatizzati ed esclusi.

Obiettivo principale di Bambini senza sbarre è il "mantenimento del legame tra bambino e genitore detenuto", diritto sancito dalla Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. Per raggiungere il fine, la realtà sociale ha creato, negli anni, strumenti specifici, dallo 'Spazio Giallo' in carcere, al colloquio esclusivo, dai gruppi di parola al laboratorio artistico. Fra gli impegni dell'associazione, c'è anche la diffusione delle linee guida della Carta dei diritti dei figli di genitori detenuti, sottoscritta nel 2014 insieme al Ministero della Giustizia e all'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza. Carta che riconosce formalmente i diritti di questi bambini, in particolare il diritto alla non discriminazione e alla continuità del legame affettivo con il proprio genitore. 

A questo proposito, 'La partita con mamma e papà' rappresenta un'azione in grado di incidere sull'istituzione del carcere, promuovendo il principio che i bambini possono essere, con la sola loro periodica presenza, dei veri fattori di cambiamento. L'azione è stata avviata otto anni fa con l'adesione di 12 istituti, 500 bambini e 250 papà detenuti, e si è svolta tutti gli anni eccetto la sospensione per un biennio a causa della pandemia. Nel 2022 è stato raggiunto il numero di 82 incontri giocati in altrettante carceri e città, da Napoli a Belluno, da Palermo a Roma, da Bari a Cagliari, coinvolgendo migliaia di bambini e loro genitori detenuti, oltre agli agenti di polizia penitenziaria, gli educatori, gli operatori del terzo settore, e la cittadinanza.

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