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La storia

Nasce uomo e diventa donna, poi scappa dal paese per trovare lavoro: "Io discriminata. E nessuno mi assume"

La storia è quella di Lisa, 36 anni, originaria di un paese della provincia, fuggita per colpa dei pregiudizi

Un paese della provincia di Ferrara, in cui tutti si conoscono e tutti parlano. E così Lisa è costretta a spostarsi altrove. La sua è una storia ordinaria, che diventa straordinaria. Lisa - oggi 36 anni - è nata uomo. Poco dopo la maggiore età è un ragazzo come tanti, fino a quando, frequentando le discoteche, inizia a capire di essere attratto dagli altri uomini.

Un sentimento normale, in teoria. Solo che in un paesino, dove tutti si conoscono e tutti parlano, questa cosa viene vista con sospetto. Così inizia a intavolare relazioni clandestine, lontane da occhi indiscreti. Arriva persino a frequentare un ragazzo che ha una fidanzata. Una vita difficile, ma tutto sommato ordinaria. Poi, qualcosa cambia. Il primo passo è fare coming out. E non è un passo facile, perché in quella porzione di mondo non tutti comprendono e accettano.

Ma non è la cosa peggiore. Lisa, un anno fa, decide di andare oltre. Inizia a vestirsi da donna. Lo fa, però, ancora di nascosto, la sera, quando ci sono meno occhi che vedono e meno bocche che parlano. La volontà è quella di cambiare sesso, ma il percorso – anche per i pregiudizi di alcuni compaesani – è tortuoso. Ma non è ancora abbastanza. Quella donna, in quel corpo da uomo, non ci sta bene. E così la nuova Lisa viene allo scoperto, anche di giorno.

“L’ho fatto solo dopo aver perso il lavoro (per altri motivi, ndr)” confessa. Finché una professione ce l’ha, se la tiene stretta. Ma persa quella, pensa che ormai sia ora di vivere come veramente si sente di essere. Lo fa prima alla famiglia, che accetta, ma con riserva. Mamma e sorella ci mettono del tempo, papà rimane più chiuso. Ma è quella con il paese la sfida più dura. Perché la gente parla, commenta, si scambia fotografie sul cellulare. “Anche chi avevo sempre creduto una persona educata – racconta – si è rivelato tutt’altro”.

E mentre gli abitanti del paese mormorano, Lisa si mette a cercare lavoro. Non qui, però. Punta alla riviera romagnola, lontana da chi la conosce e ora la giudica. Ha esperienza come addetta al banco e alla cassa dei supermercati, ma le risposte ai colloqui sono tutte negative. All’inizio la sensazione è di una bocciatura normale, come può capitare a chiunque. Ma col passare del tempo, capisce che dietro c’è la sua volontà di cambiare sesso.

Già, perché Lisa non ha più paura. E’ orgogliosa della persona che è. Tanto da aver scritto sul curriculum: persona transgender. Non è una definizione obbligatoria, ma lei ci tiene. Per molti datori di lavoro, però, è un ostacolo insormontabile. Un colloquio sembra andare bene, finché si presenta vestita da uomo: poi all’appuntamento successivo arriva truccata e tutto finisce. In un altro – come animatrice senza esperienza a Marina di Ravenna - le viene chiarito che serve che sulla carta d’identità ci sia scritto il nome ‘Lisa’ (cosa che, burocraticamente, non è ancora possibile). 

Nel frattempo, però, trova la forza di lanciare un appello a chi si trova nella sua stessa situazione, come riportato da RavennaToday. “L'unica cosa che posso consigliare è: fate questo passo il prima possibile. Prima lo fate e meglio è, a una certa età diventa tutto più difficile, anche in famiglia. Spero di arrivare ad avere una vita normale un giorno”.

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