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Inquinamento delle acque del Po di Volano, 'Rete giustizia climatica' è pronta a rivolgersi al prefetto

Dopo la chiazza comparsa lo scorso 21 febbraio, è stato interpellato l'assessore all'Ambiente Balboni

“Insostenibile inquinamento delle acque del Po di Volano”. Rete giustizia climatica non fa sconti circa la situazione del fiume che attraversa la città e sottolinea “la necessità non procrastinabile che tutti gli enti preposti al controllo e tutela della qualità delle acque e al controllo delle condizioni igienico sanitarie agiscano in sinergia per risolvere radicalmente la problematica”.

Secondo le associazioni ambientaliste (e alcuni cittadini) tali condizioni sarebbero già presenti da anni e deriverebbero da scarichi abusivi: in particolare, viene evidenziato come il tutto sia da ricondurre a presunte irregolarità relative al depuratore della rete fognaria presente presso il ponte di via Caldirolo: “Le segnalazioni sono cadute nel nulla – prosegue la ‘Rete’ - e non sono state adottate le misure necessarie a risolvere le gravi problematiche di degrado che da anni affliggono questo corso d’acqua che costeggia il centro storico della città”.

“Negli anni – ricordano ancora gli ambientalisti - abbiamo osservato di tutto: schiume bianche, chiazze oleose, scarichi di reflui con colorazioni strane dal nero al rosso, conglomerati di fanghi in sospensione che poi si accumulano sul fondo liberando bolle di metano maleodoranti in superficie. Tutti fenomeni ben osservabili alla vista accompagnati sempre dalla percezione olfattiva di odori miasmatici”.

L’ultimo episodio, in tal senso, si è verificato lo scorso 21 febbraio, sotto al ponte di via Bologna (lato via Mulinetto), quando le acque hanno assunto una colorazione grigio biancastra con odore acre percepibile dalla strada e dalle abitazioni di prossimità.

“Ci siamo recati sul posto e abbiamo fatto un campionamento delle acque che faremo analizzare a un laboratorio privato – conclude la ‘Rete’ -. In relazione a quest’ultimo evento l’assessore all’ambiente, Alessandro Balboni, ha risposto garantendoci di essersi personalmente attivato e che Arpa avrebbe eseguito i monitoraggi necessari. Se anche questa volta non si riuscirà a sbloccare la situazione non ci resterà che la possibilità di rivolgerci al Prefetto”.

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