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Venerdì, 8 Dicembre 2023
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Super grandine, downburst e caldo record: "Cosa sta accadendo e perché"

La ricostruzione dei fenomeni estremi a cura del meteorologo di 3Bmeteo

Italia spezzata in due, con il maltempo a flagellare Nord e Sud. In maniera diversa nella forma, ma ugualmente distruttiva nella sostanza. “Il Nord Italia si è trovato in una particolare quanto pericolosa configurazione barica, che si è reiterata negli ultimi giorni” spiega il meteorologo di 3bmeteo.com, Edoardo Ferrara.

“Nello specifico - incalza l’esperto - regioni come Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, in una seconda fase anche Emilia Romagna e Liguria, sono risultate sul bordo dell'anticiclone africano che ha infiammato il Centrosud Italia, trovandosi così terra di scontro tra la massa d'aria molto calda e umida nord africana in risalita da Sud, con quella più fresca e instabile atlantica che scorreva oltralpe, ma che di tanto in tanto 'pizzicava' anche la Pianura Padana valicando le Alpi”.

“I forti contrasti tra due masse d'aria dalle caratteristiche così diverse hanno dunque creato le basi per lo sviluppo di imponenti temporali che hanno superato anche i 12-13 km di altezza (da qui la riduzione notevole di luce anche durante il giorno in prossimità dell'arrivo degli stessi), ulteriormente alimentati da due fattori – analizza ancora -: una presenza di aria calda e umida al suolo, carburante indispensabile per i temporali, ma anche dal transito in quota della cosiddetta corrente a getto, e una forte corrente spira a circa 10.000-12.000 metri di quota e la cui ondulazione alimenta e regola le alte e le basse pressioni”.

Super grandine e downburst, il perché di questi due fenomeni

“Quando le correnti ascensionali sono molto intense, all'interno della nube temporalesca possono svilupparsi chicchi di grandine che vengono mantenuti sospesi fino a raggiungere dimensioni notevoli, oltre le quali cadono necessariamente a terra sotto la forza di gravità ma con peso e dimensione devastanti (come quella che si è abbattuta nei giorni scorsi anche nel ferrarese, causando danni)”.

Una volta che queste imponenti nubi temporalesche iniziano a scaricare al suolo nubi e precipitazioni, si genera inoltre una corrente fredda discendente, contraria a quella ascendente, che accelera per oltre 8-10 km di altezza (ovvero lo spessore della nube).

Essa arriva così al suolo sotto forma di raffiche di vento di particolare violenza, il cosiddetto downburst, diverso dalla tromba d'aria o tornado, che può soffiare anche oltre i 100 km/h generando numerosi danni. Aggiungiamo infine che questa configurazione barica si è mantenuta bloccata per una settimana, senza che riuscisse ad entrare un fronte freddo in grado di sbloccare la situazione e spazzare via il caldo umido carburante dei temporali.

Caldo record al Sud (fino a 47 gradi)

L'altra faccia della medaglia di questa configurazione bloccata, come detto, è stato il caldo estremo che ha interessato praticamente per oltre 15 giorni il Sud, pur con delle fisiologiche modulazioni. Per diversi giorni sbriciolati diversi record non solo di luglio ma assoluti mai registrati, come nel caso di Palermo e Olbia che hanno raggiunto i 47°C.

“Nell'ultima settimana è stata riscritta una pagina della climatologia dell'Europa meridionale con diversi record di caldo mensili e di tutti i tempi battuti per via di una anomala ondata di calore - aggiunge il meteorologo Francesco Nucera di 3bmeteo.com -. Ma il fatto più interessante è che questi record battono i precedenti non solo dopo poco tempo, ma anche con ampio margine. I tempi tra un record e l'altro infatti sono più brevi ma lo scarto tra un record ed un altro, anche di +3°C”.

Colpa del cambiamento climatico?

“Queste ondate di caldo così come i violenti temporali - concludono da 3bmeteo.com - sono legati alla disposizione delle alte e delle basse pressioni, quindi ad una dinamica prettamente meteorologica piuttosto che climatica; la loro esasperazione e reiterazione a causa anche di una circolazione atmosferica bloccata come in questo caso”.

“Tuttavia è chiaro che in epoca di riscaldamento globale accelerato, le cupole di calore risultano decisamente più intense anche a parità di posizionamento di alte e basse pressioni rispetto al passato. Inoltre, in un clima più caldo, i temporali hanno maggiore energia a disposizione e quindi aumenta la possibilità che risultino distruttivi come in questi giorni”.

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