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Coldiretti, Fugaroli è il nuovo presidente provinciale: "Rafforziamo la cultura del cibo sano"

Diplomato in agraria e laureato alla Cà Foscari, rimarrà in carica fino al 2028

Federico Fugaroli è il nuovo presidente di Coldiretti Ferrara. E lo sarà per il quinquennio 2023-2028: 55enne, Fugaroli conduce una azienda agricola a destinazione frutticola e cerealicola. E’ diplomato in agraria e ha proseguito gli studi sino alla laurea in Economia aziendale all’Università Cà Foscari di Venezia.

L’elezione è avvenuta martedì mattina per acclamazione da parte dei componenti l’assemblea provinciale dei soci di Coldiretti Ferrara, a suggello di un progetto condiviso di costruzione di una squadra dirigente impegnata a tutto tondo per il mondo agricolo e agroalimentare della nostra provincia.

“Nostro obiettivo come Coldiretti - ha affermato il neo presidente - deve essere di portare a compimento l’identità di sindacato imprenditoriale di filiera, dove il settore agricolo deve vedersi riconosciuta la propria importanza strategica”.

Il Consiglio provinciale di Coldiretti

Non a caso, i punti indicati da Fugaroli nella sua relazione toccano diversi temi: in primis la redditività per le imprese agricole, indispensabile per effettuare i necessari investimenti funzionali all’attività ed al miglioramento produttivo e commerciale. Poi vi è la cultura della programmazione e del controllo di gestione anche per le aziende agricole, che devono sviluppare in continuità con le linee portate avanti negli ultimi anni dalla precedente dirigenza, puntando sulle potenzialità uniche del nostro agroalimentare Made in Italy.

“Dovremo avere la volontà e la capacità di metterci a disposizione per costruire una vera squadra e dare rappresentanza a tutti i settori - ha sottolineato ancora Fugaroli - dall’orto frutta ai cereali, dalla zootecnia alla pesca, potenziando Campagna Amica, il nostro punto di contatto e relazione con i cittadini, rafforzando la cultura del cibo sano e Made in Italy, contrastando le cattive politiche di comunicazione che propongono il cibo a basso costo e non controllato, il cibo costruito in laboratorio, il cibo che si richiama all’Italia senza aver nulla di nostrano e che drena sui mercati mondiali oltre 100 miliardi di euro all’anno ai nostri bilanci”.

Parallelamente è stato eletto anche il Consiglio direttivo provinciale, i cui componenti, con una età media di poco più di 50 anni, rappresentano gli oltre 5mila associati alla principale organizzazione agricola ferrarese. Ai presidenti componenti il Consiglio Direttivo provinciale si affiancano i rappresentanti dei Movimenti, ovvero Donne Impresa, Giovani Impresa e Pensionati Senior Coldiretti.

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