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Fondo accoglienza Ucraina, il sostegno delle Fondazioni si estende anche al territorio ferrarese

All'iniziativa possono aderire enti del terzo settore, parrocchie, cooperative sociali, Caritas e soggetti privati senza scopo di lucro

Si incrementa il Fondo accoglienza Ucraina. Sostenere le spese emergenziali per interventi di accoglienza profughi è la finalità del Fondo promosso da Fondazione di Modena, Fondazione Cassa di risparmio di Mirandola e Fondazione di Vignola. Attraverso l'intervento di Fondazione Estense e Fondazione Cassa di risparmio di Cento, l'incremento è di 15mila euro. Il Fondo è quindi allargato alle organizzazioni con sede legale e operativa nella provincia di Ferrara, per un totale di 115mila euro. 

Il fondo sarà gestito dal Csv Terre Estensi, che ha ideato e promosso l'iniziativa assieme alle Fondazioni nel modenese e ferrarese. Possono aderire gli enti del terzo settore, le cooperative sociali, le parrocchie, le Caritas e altri soggetti privati senza scopo di lucro, presentando la richiesta di contributo, con un tetto massimo di 5mila euro, entro il prossimo dicembre 2022 per le attività di accoglienza, assistenza e integrazione svolte all’interno dei territori di competenza delle Fondazioni.I dettagli e la documentazione per l'adesione sono disponibili sui siti delle Fondazioni promotrici e del Csv.

"Dopo l’incubo della pandemia, ci siamo trovati di fronte ad una emergenza nuova ed inaspettata, che testimonia la fragilità dello scenario socio-economico che stiamo vivendo", ha dichiarato Raffaella Cavicchi, presidente della Fondazione Caricento. "Riteniamo - ha aggiunto - che, soprattutto in questi momenti, riuscire a fare sistema con tutte le forze e le competenze presenti attorno a noi sia una necessità ed un dovere. Per questi motivi la Fondazione Cassa di risparmio di Cento ha subito condiviso le importanti finalità di questa iniziativa, ritenendo che la collaborazione con le altre Fondazioni di origine bancaria che operano su territori limitrofi possa accrescere la forza di questo progetto, mentre la collaborazione con il Csv possa garantire la trasparenza necessaria oltre a massimizzarne i benefici".

Dello stesso parere è anche l'avvocato Giovanni Polizzi, presidente di Fondazione Estense. "A fronte di emergenze di forte impatto sociale - ha sottolineato - occorre dare risposte quanto più coordinate e concrete possibili, avendo cura di allocare le risorse nella maniera più efficiente. Le Fondazioni hanno quindi ritenuto che il Csv Terre Estensi fosse il soggetto istituzionale più adatto per gestire richieste che interessano aree vaste, ben oltre gli originari territori di competenza delle singole fondazioni bancarie. Il Csv di Ferrara e Modena sarà quindi il collettore delle istanze di aiuto provenienti dai tanti enti del terzo settore, che si sono prontamente attivati sui nostri territori per accogliere persone e famiglie in fuga dalla guerra. L'obiettivo è quello di dare risposte ai bisogni in maniera organizzata e puntuale, assecondando le priorità e cercando nel contempo di massimizzare quanto più possibile le ricadute positive sulle nostre comunità".

Dall'alloggio al fabbisogno alimentare, dai trasporti alle attività educative, culturali e sportive; dall'insegnamento della lingua italiana all'integrazione scolastica e al supporto sanitario e psicologico, sono alcune delle attività che possono essere presentate alle Fondazioni tramite il Fondo accoglienza Ucraina, per il sostegno di spese effettuate.

"Il mio auspicio è che questo fare sistema possa consolidarsi sempre di più", ha concluso Alberto Caldana, presidente di Csv Terre Estensi, aggiungendo che "è un'ulteriore occasione che conferma le Fondazioni di origine bancaria al centro di una pratica di sussidiarietà concreta e comunitaria, e dà un riconoscimento tangibile al ruolo importante che il volontariato, e più in generale il terzo settore, hanno giocato fin dai primi momenti nell’accoglienza dei profughi ucraini".

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