Dalla Grande Guerra a Israele, il pensiero di Copparo per militari e vittime
Nel corso delle celebrazioni del 4 novembre è intervenuto il sindaco Fabrizio Pagnoni
Dopo Ferrara e Comacchio, anche Copparo sabato pomeriggio ha voluto rendere omaggio alle Forze Armate nella giornata del 4 novembre, istituita anche in onore dell’Unità nazionale. Di seguito, il discorso del sindaco di Copparo, Fabrizio Pagnoni.
“Rivolgo un deferente saluto alle autorità militari, civili e religiose, alle associazioni combattentistiche e d’arma, alle realtà associative e territoriali del Comune di Copparo. Ringrazio tutti voi per essere qui in occasione di questo 105esimo anniversario della vittoria - Giorno dell'Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate, qui di fronte a questo monumento sul quale sono incisi i nomi dei nostri caduti di tutte le guerre.
È proprio davanti ai nomi dei copparesi morti per l’indipendenza e l’unità d’Italia, nelle guerre coloniali, nella Grande Guerra e nel secondo conflitto mondiale, che possiamo tangibilmente, plasticamente comprendere l’immane strage di vite imposta dalle guerre e l’enormità del sacrificio di coloro che hanno segnato la nostra storia. Il loro ricordo non è scolpito solo nella pietra, ma nella vita di tutti noi come oggi la conosciamo, improntata agli ideali di libertà e di democrazia. Ognuno di loro ha contribuito al nostro presente, che, in questo momento più che mai, necessita della memoria: una memoria che deve essere consapevole e svuotata da ogni retorica, che ci faccia da bussola nel periodo buio che stiamo attraversando.
La Grande Guerra, combattuta per riunire all’Italia Trento e Trieste, voleva portare a compimento l’unificazione nazionale. Ricordiamo oggi quella lotta sostenuta dal nostro popolo per coronare il processo iniziato in epoca risorgimentale. Ma non possiamo dimenticare il prezzo della vittoria: oltre 650.000 caduti solo tra i militari italiani, 1.240.000 morti complessivamente e 400.000 civili costretti ad abbandonare le proprie case sulla linea del fronte.
Queste considerazioni ci devono fare riflettere sul valore dell’unità del nostro Paese: quante vite è costato poterci dire Italia, quanto prezioso è il nostro essere nazione in uno Stato democratico, quanta dedizione e impegno, perseveranza e cura quotidiane sono necessarie per non disperdere questo patrimonio.
Ma ci devono far riflettere anche sul fatto che, comunque, il lascito di tutte le guerre sia morte e distruzione. Decenni di commemorazioni non sono purtroppo serviti a evitare che dal 24 febbraio del 2022, con l’invasione russa dell’Ucraina, ritornassero i combattimenti, i bombardamenti, le atrocità e le fosse comuni in Europa o che, dopo il barbaro attacco del 7 ottobre scorso, riesplodesse l’orrore in medio oriente, dove la ripresa dell’escalation della guerra di Israele contro Hamas non sembra trovare soluzione di sorta. Oggi come allora soldati, uomini e donne, bambini, famiglie intere vengono letteralmente spazzate via.
In questa giornata riconosciamo e celebriamo anche un altro importante significato che lo Stato italiano ha voluto negli anni attribuire al 4 Novembre. Quello di Giornata delle Forze Armate, che ci consente di rivolgere un sincero ringraziamento agli oltre 12.000 militari impegnati in operazione in Italia e nelle missioni internazionali di pace all’estero.
Uomini e donne in divisa che tutti i giorni proteggono le nostre comunità, garantendoci la sicurezza, sostenendoci nelle avversità e nell’emergenza. Proprio in questi giorni le forze armate sono al lavoro per portare aiuto nelle zone colpite dal maltempo, a cui ci stringiamo e a cui rivolgiamo il nostro fraterno pensiero.
Uomini e donne in divisa che difendono la pace e la democrazia, che garantiscono il ripristino di una convivenza civile in tre continenti. Un pensiero speciale va ai contingenti schierati in Medio Oriente, in Libano, e a quelli in Kosovo, altro fronte caldo, dove ha recentemente perso la vita in un tragico incidente stradale il graduato aiutante dell’Esercito Italiano Claudio Cadeddu. Al suo ricordo uniamo con commozione e riconoscenza quello di tutti i militari caduti”.