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Martedì, 3 Ottobre 2023
Politica

Dall'esercizio di vicinato alla grande distribuzione, Soffritti (FdI) propone una mappatura del commercio locale

Il consigliere comunale sottolinea l'importanza dello studio nella programmazione territoriale della Pubblica amministrazione

"Se potessimo conoscere come è composto il tessuto commerciale del nostro territorio, potremmo individuarne le principali storture per apportarne man mano i correttivi; ma soprattutto avremmo uno strumento indispensabile ed efficacissimo per definire le linee di sviluppo migliori per il futuro, ove indirizzare in modo opportuno le risorse pubbliche e creare i giusti spazi per le imprese". A intervenire sul tema è Federico Soffritti, capogruppo in Consiglio comunale di Fratelli d'Italia. Il consigliere comunale ha aggiunto: "Ecco perché oggi ho presentato un ordine del giorno con la proposta di assegnare a specialisti la realizzazione, prima della fine di questo mandato, di uno studio di settore mirato, di dettaglio, che fotografi la situazione del commercio ferrarese oggi e che non lasci indietro nessun punto utile a comprendere come incentivare lo sviluppo economico del futuro, a partire dalla situazione attuale".

Un'idea che prende spunto in particolare da un progetto simile, realizzato a Barcellona, presentato il 29 giugno scorso al convegno di Confesercenti dal titolo 'Commercio Urbano: quale futuro. Esperienze a confronto'. "A Ferrara - ha continuato Soffritti - non è mai stato fatto nulla di simile. Uno studio simile sarebbe un tassello importante per la programmazione territoriale della Pubblica amministrazione, anche in termini di crescita occupazionale, salvaguardia della produzione locale, equilibrio tra piccolo commerciante e grande distribuzione, mercati e fiere, e oltretutto per pianificare le attività da favorire anche nelle zone decentrate e nelle frazioni, per contrastarne la desertificazione e confermarle in appetibilità imprenditoriale".

L'esponente di Fratelli d'Italia ha evidenziato che "l'impatto sul territorio e sulle comunità per il commercio ambulante, la differenziazione qualitativa del negozio di vicinato in città e nelle frazioni, la concentrazione e le aree della grande distribuzione, con i relativi impatti occupazionali, distribuzione dei marchi, tutele per i prodotti della tradizione ferrarese, ma anche la mappatura dei locali sfitti e di strutture potenzialmente recuperabili, magari con qualche formula di incentivo per i giovani imprenditori del commercio: sono tutti elementi di cui la Pubblica amministrazione potrà tenere conto per gli investimenti futuri".

Soffritti ha concluso che "questo sarà oggi un primo passo per consentire una efficace programmazione domani: sapere come è il territorio, quali caratteristiche ha, permette anche a ogni soggetto istituzionale di dare il proprio contributo in modo più costruttivo e mirato, senza dispersione delle risorse che non sono mai sovrabbondanti per l'Amministrazione pubblica e, in collaborazione con le associazioni, piccola e grande distribuzione, università, ognuno per la sua parte. Noto il punto di partenza, cioè cosa è il commercio di Ferrara oggi, poi si potranno sviluppare programmi che favoriscano la crescita del tessuto produttivo, attivando le maggiori sinergie possibili, integrando i diversi settoridalla piccola impresa tradizionale al commercio online, per una vivacità che premi l'imprenditoria ferrarese".

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