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La storia / Terre del Reno

'Il guaritore', la vita del mago di Dosso raccontata in podcast dalla pronipote giornalista

La storia di Elio Piccinini, celebrato anche da Enzo Biagi, è diventata una serie in audio

Il podcast e l’audio in generale sono ormai diventati gli strumenti più adatti a raccontare pezzi di storie personali e popolari che si intrecciano con quelle di intere comunità, ma anche con la storia del nostro paese e arrivano a formare una memoria collettiva. Ne è la riprova 'Elio Piccinini, il Guaritore', podcast realizzato da Sara Piccinini disponibile su tutte le piattaforme di ascolto.

Sei puntate in tutto, con uscita settimanale ogni venerdì fino a fine marzo, per raccontare la storia del guaritore di Dosso che tra gli anni '30 e '60 del Novecento ha guarito innumerevoli persone. Un percorso umano e professionale, quello della giornalista originaria di Alghero ma emiliana d'adozione, alla scoperta di documenti, libri e aneddoti incredibili che riguardano la vita di Elio, fratello di suo nonno. "E' stato un viaggio lungo e ricco di eventi - dice Sara Piccinini - Notizie e colpi di scena, che hanno fatto riemergere dal passato documenti inediti e racconti che neppure io e i miei familiari conoscevamo così a fondo".

Sara Piccinini

E indossare le cuffie e premere play è davvero un viaggio anche per l'ascoltare che torna indietro di anni, nei racconti di quelli che allora erano bambini nati fra gli anni '30 e '40 che hanno conosciuto Elio Piccinini e che, in alcuni casi, sono stati da lui guariti come è il caso dell'emozionante vicenda di Paola Mazzoni. E' un tornare alla semplicità di un tempo, dove la vita andava più lenta, la medicina specialistica era lontana e per attraversare il Reno si doveva fare affidamento al passatore.

"Arrivando da fuori inizialmente non è stato facilissimo coinvolgere le persone, c'era giustamente un po' di diffidenza - continua Piccinini - Entrando in punta di piedi, facendomi conoscere ho trovato una gran voglia di raccontarsi come territorio e soprattutto di raccontare di quegli anni in cui Dosso era meno isolata. C'era anche la stazione con il trenino che arrivava da Ferrara". 

In questo, i dossesi e il Comune di Terre del Reno sono all’avanguardia con un progetto di recupero della memoria attraverso un bellissimo sito internet che raccoglie l’archivio fotografico di quegli anni. ​​Ma chi era 'Il Mago di Dosso', perché non amava quel nome e preferiva 'Anti-Mago', e perché la stampa nazionale e internazionale, compreso Enzo Biagi, ha seguito le sue vicende per tanti anni soprannominandolo perfino 'L'Uomo Radioattivo'?

Un momento di guarigione

Elio Piccinini, nato a Pieve di Cento il 7 giugno del 1902 e morto il 16 maggio del 1966, ha sempre vissuto a Dosso insieme a suo padre e a sua madre Igea. Un giorno, nel 1935, in rientro dalla Francia, Elio fa visita a casa di un amico dove trova Giancarlo Corvini, bimbo di 5 anni gravemente malato e in fin di vita. In meno di mezzora Elio, attraverso un fluido vitale, un fenomeno elettrico che si irradiava dalle sue mani, riporta il bambino alla vita assistito dall'incredulità della madre del piccolo. Questa miracolosa guarigione, la prima, cambiò il corso della vita di Elio.

E proprio una telefonata ricevuta dalla figlia del primo guarito da quel novello Mesmer emiliano, è stata la scintilla che ha fatto scattare nella giornalista, da sempre legata al mondo televisivo e sportivo (Quelli Che il Calcio, La Domenica Sportiva, Rai dire Europei, Bake Off Italia Celebrity, Sport Italia e Serie A Femminile per citare alcuni programmi), l’idea di raccontare questa storia e di farla però in audio.

“Volevo fare qualcosa di diverso dalla televisione e dalla sport, sia come scelta personale che professionale - ci confida ancora Piccinini - Nell'audio e nel podcast ho trovato lo strumento giusto, che si avvicina al mio lavoro da giornalista, che mi permette di usare la voce, ma in generale tutto quello che è suono. Era quello che cercavo per coinvolgere le persone, sia chi mi ha aperto casa sua per raccogliere i ricordi sia chi ascolterà questa storia".

La casa di famiglia

Dietro a questa scelta c'è anche un investimento sulla formazione, tanto ascolto di altre produzioni e l'incontro con professionisti del settore. "Fondamentale per me è stato un percorso teorico e pratico nel mondo del podcasting con importanti realtà italiane dell'audio parlato e la collaborazione per questa produzione con artisti ed esperti. Come Davide Dileo (Boosta dei Subsonica, ndr) che ha composto le parti originali delle musiche, Stefano Tumiati (Indagini e altri podcast del Post, ndr) che ha curato il sound design e la post-produzione, Giuseppe Lorusso e Luisa Vernelli che hanno dato voce a Elio stesso e ad articoli di cronaca di allora".

E in questo lungo viaggio nel tempo nella storia dell'Alto ferrarese c’è infine un grande desiderio che rimane alla pronipote del guaritore di Dosso. "Ho trovato davvero una grande voglia di raccontare, del passato, ma attraverso quello anche del presente. Il bello del podcast è anche questo, poter entrare nelle storie con sensibilità e attenzione, far riemergere ricordi, raccontare territori fuori dai circuiti turistici. Spero che possa nascere altro da questa mia opera prima, perché mi farebbe piacere restituire in qualche modo quello che le persone mi hanno dato con la loro disponibilità".

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