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Venerdì, 8 Dicembre 2023
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Eccidi alla Certosa, Pd: "Importante ricordare le giovani vite"

I consiglieri comunali Dem parteciperanno alla commemorazione

Coltivare l'esercizio della memoria e ricordare le vite spese al servizio di un ideale. Il proposito è giunto dai consiglieri comunali del Partito Democratico che parteciperanno alla commemorazione delle vittime degli eccidi della Certosa. La cerimonia si svolgerà la mattina di giovedì presso le lapidi poste all'ingresso della Certosa cittadina.

Una vicenda storica ricordata attraverso una nota del Pd. "All'alba dell'11 agosto 1944, nei pressi del cimitero monumentale della Certosa di Ferrara - ha sottolineato la nota - furono fucilati sette antifascisti: Tersillo Sivieri, di anni 31; Guido Droghetti, di anni 30; Amleto Piccoli, di anni 32; Gaetano Bini, detto 'Mario', di anni 50; Guido Fillini, di anni 46; Romeo Bighi, di anni 21; Renato Squarzanti, di anni 29. Un altro prigioniero, Giovanni o Jovanti Balestra, riuscì a fuggire e sopravvisse. I sette furono vittime della feroce rappresaglia organizzata dai fascisti ferraresi dopo l'uccisione del maresciallo Mario Villani, poliziotto inviso alla popolazione per i suoi metodi spicci e poco ortodossi, che aveva perseguitato con tenacia gli oppositori al regime e collaborato attivamente con l’occupante tedesco. Tutti erano politicamente impegnati nel movimento comunista clandestino, molti lavoravano alla fabbrica di gomma sintetica che nel dopoguerra assunse il nome di Montecatini".

I consiglieri Dem hanno aggiunto che "pochi giorni dopo, il 20 agosto, nello stesso luogo furono uccisi dopo tremende torture altri due giovani partigiani: Donato Cazzato, di anni 22, e Mario Zanella, di anni 26. Al triste elenco delle vittime, uccise senza alcun processo e colpevoli solo delle loro idee politiche, occorre aggiungere il gappista Mario Bisi, nome di battaglia 'Arturo': morì in circostanze non chiarite mentre si trovava ancora nei locali della Questura, ammanettato, probabilmente a seguito delle torture subite".

Da qui alla considerazione degli esponenti Dem che "è importante coltivare la memoria del loro sacrificio ma anche ricordare le loro giovani vite spese al servizio di un ideale, in tempi che vedono maldestri tentativi di riscrivere la storia della Resistenza e troppi giovani, per delusione o sfiducia nelle istituzioni, fuggire l'impegno politico considerandolo inutile alla soluzione dei loro problemi. La politica, come scrisse il partigiano Giacomo Ulivi prima di essere ucciso, 'siamo noi stessi' e ciò che di più caro ci riguarda: siano la nostra tranquillità familiare o la dignità di un lavoro giustamente retribuito, un presente meno precario o il futuro di un pianeta che mostra ogni giorno la gravità dei cambiamenti climatici in atto". La nota ha concluso che "per questo è importante ricordare quanti diedero la vita per un'talia più libera e giusta: farli vivere ancora, nel pensiero lungo che guarda a un futuro da scrivere insieme".

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