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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Sociale

Una persona Lgbt su due ha ricevuto minacce, Macario (Arcigay): "La fotografia regionale non ci stupisce"

I dati si riferiscono ad un'indagine promossa dall'assessorato alle Pari opportunità

"La fotografia che emerge dall'indagine regionale promossa dall'assessorato Pari opportunità in merito alle discriminazioni e violenze subite dalle persone Lgbt, quindi motivate da orientamento sessuale e identità di genere, è sicuramente una fotografia allarmante. Il numero di aggressioni fisiche, minacce, insulti, calunnie, derisioni riguardano ancora la maggior parte delle persone Lgbt, è un fenomeno con cui convivono tristemente da sempre, e che non si esaurisce nonostante i cambiamenti culturali. Una fotografia che non stupisce la nostra associazione, che è osservatorio Lgbt regionale sulle discriminazioni dal 2017, quindi una delle antenne regionali contro le discriminazioni, e che dal 2022 è anche Centro antidiscriminazione a livello nazionale".

A commentare i dati emersi sul fenomeno, da un'analisi condotta a livello regionale, è Manuela Macario, presidente di Arcigay Ferrara 'Gli Occhiali d'oro'. Un quadro sconfortante raccontato attraverso un questionario disponibile sul sito 'Parità della Regione', diffuso in collaborazione con le associazioni Lgbtqi+ dell'Emilia-Romagna. Sono complessivamente 1.125 i questionari raccolti, di cui 1.054 ritenuti validi (93,6%). Di questi: il 98,2% da persone di nazionalità italiana, l'88% da residenti in Emilia-Romagna e per la quasi totalità dei casi (99,2%) domiciliati in regione. Dei 1.054 questionari validi, il 47% è stato compilato da uomini (l'87,7% dei quali si definisce gay, l'8,1% bisessuale, mentre il 4,1% dichiara altre autodefinizioni), il 38,7% da donne (il 56,7% delle quali si dichiara lesbica, il 25,6% bisessuali, mentre la percentuale che opta per altre definizioni è del 17,2%). Il 14,3% dei questionari validi raccolti fa riferimento a persone che si definiscono trans/non binarie.

"Effettivamente – ha proseguito Manuela Macario - i dati riportati si sovrappongono alle richieste di aiuto e alle tante segnalazioni che riceviamo sia di persone che subiscono forme di aggressione fisica o di derisione, sia che vivono una condizione di disagio, di fragilità, a causa del proprio orientamento sessuale o della propria identità di genere, dovuti al non riconoscimento sociale, alla difficoltà di essere accettati e riconosciuti anche in contesti istituzionali quali scuola, servizi pubblici, lavoro. C'è un grande lavoro da fare sul piano culturale e sociale, è necessario agire attraverso la divulgazione, anche di carattere scientifico, la formazione e l'informazione, per cambiare un approccio culturale ancora rigidamente eteronormato e binario".

Dai questionari è emerso che una persona su cinque ha dichiarato di aver subìto aggressioni fisiche, una su due di aver ricevuto minacce o insulti, e quasi tre su quattro sono state calunniate o derise. A questo proposito, l'impegno di Arcigay 'Gli occhiali d'oro', con le sue iniziative e con il Centro antidiscriminazione, è rivolto ad accogliere persone in difficoltà o che hanno subito violenza attraverso i suoi sportelli di consulenza legale, psicologico e di orientamento al lavoro e ai servizi, e a svolgere un'attività costante di formazione verso professionisti sociali e sociosanitari, insegnanti, educatori, genitori, famiglie e tutta la cittadinanza. Informazioni sono disponibili, contattando il Centro antidiscriminazione al numero telefonico 3498739925, o scrivendo all'indirizzo mail di Arcigay 'Gli occhiali d'oro'.  

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